Roma, Coldiretti: «Stop all'invasione dei cinghiali»

Roma, Coldiretti: «Stop all'invasione dei cinghiali»
Stop all'invasione dei cinghiali a Roma. L'allarme arriva dalla Coldiretti. «L'incremento incontrollato dei cinghiali, ormai oltre un milione in Italia, oltre a...

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Stop all'invasione dei cinghiali a Roma. L'allarme arriva dalla Coldiretti. «L'incremento incontrollato dei cinghiali, ormai oltre un milione in Italia, oltre a devastare il lavoro degli agricoltori, con coltivazione distrutte e animali allevati uccisi, mette drammaticamente in pericolo anche la sicurezza dei cittadini. Gli incidenti stradali provocati dagli ungulati sono in aumento, così come gli attacchi alle persone, mentre le segnalazioni dei produttori sono ormai quotidiane e molto spesso riguardano aree all'interno della capitale, dalla zona del Parco dell'Insugherata alla Giustiniana, da Castel Fusano alla Bufalotta. Particolarmente critica la situazione all'interno dei 15 parchi urbani e perurbani, con i cinghiali sempre più spesso "in libera uscita"  tra le trafficate vie della capitale e alla ricerca di cibo intorno ai cassonetti. Nell'ultimo anno, nel Lazio, i danni stimati per gli agricoltori si attestano intorno ai 4 milioni di euro (circa la metà nella provincia di Roma) con conseguenze disastrose per la sopravvivenza e competitività delle imprese».

Così una nota di Coldiretti Roma. «Danni che tra l'altro praticamente non vengono mai risarciti, tanto che molti produttori sono stati costretti a cambiare colture, mentre altri non presentano neanche più la domanda - spiega Niccolò Sacchetti, presidente di Coldiretti Roma - Tutto ciò porta a sottostimare questo problema, da anni colpevolmente sottovalutato dalle istituzioni. L'emendamento approvato dalla Regione sul selecontrollo è un primo passo importante, ma serve agire rapidamente perché le imprese non possono più aspettare. Inoltre, sarebbe opportuno attivare una filiera delle carni di cinghiale che ne permetta la commercializzazione e garantisca i consumatori. Altre regioni l'hanno già fatto, con successo, creando opportunità di lavoro per tanti operatori».
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Il Messaggero