Allarme pronto soccorso affollati, il picco dell'influenza mette in crisi la prima linea degli ospedali. Il giorno più delicato è il lunedì: a causa del...
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NUMERI
Ieri alle 19 c'erano 124 pazienti al Gemelli, 102 a Tor Vergata, 108 all'Umberto I, 113 al Policlinico Casilino, 99 al Sant'Andrea. Ad aggravare la situazione, oltre alla diffusione dell'influenza, anche il fatto che Roma abbia un pronto soccorso in meno, dopo la chiusura di quello di Villa San Pietro per l'incendio del novembre scorso. Al Policlinico Casilino il primario, Adolfo Pagnanelli, ha appeso una lettera aperta rivolta ai pazienti dal titolo esemplificativo: «Gennaio 2019: la situazione di disagio nei pronto soccorso». Spiega: «In questi giorni tutti i pronto soccorso vivono momenti di difficoltà legati a uno straordinario numeri di pazienti che necessitano di ricovero, di solito per malattie dell'apparato respiratorio legate alle basse temperature e all'epidemia influenzale. Ciò comporta che prima di essere ricoverati si è costretti ad attendere parecchi giorni». Di qui l'appello a non rifiutare il trasferimento in altri ospedali o cliniche. «Rifiutarlo mette a rischio la propria salute, rimanendo ulteriori giorni in pronto soccorso con l'incremento dei rischi di contrarre infezioni particolarmente complesse». Pagnanelli invita a tenere conto delle difficoltà che il sovraffollamento comporta anche per gli operatori, «non sono tollerabili atteggiamenti ostili e aggressivi verso chi lavora in pronto soccorso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero