Incendio a Tor Cervara, arrestato il piromane: ​il romeno 29enne è stato condannato ieri a due anni

Arrestato mentre appiccava il fuoco ai rifiuti speciali. L’incendio si è esteso per due ettari di sterpaglie e ha lambito due distributori di Gpl e la linea elettrica ad alta tensione

Incendio a Tor Cervara, arrestato il piromane: il romeno 29enne è stato condannato ieri a due anni
Un nuovo incendio è divampato mercoledì a Tor Cervara, distruggendo circa due ettari di terreno. In fiamme, questa volta, un cumulo di rifiuti di una discarica...

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Un nuovo incendio è divampato mercoledì a Tor Cervara, distruggendo circa due ettari di terreno. In fiamme, questa volta, un cumulo di rifiuti di una discarica abusiva sotto sequestro. Ad accorgersi del rogo i carabinieri Nipaaf del gruppo forestale di Roma, che stavano svolgendo un giro di perlustrazione. Ad appiccarlo, con un accendino, Samuel Cirpaci, 29 anni di origini romene, che è stato scoperto mentre cercava di governare il fuoco. Il giovane è stato tratto in arresto in flagranza di reato e processato ieri con giudizio direttissimo, con l’accusa di incendio boschivo e combustione illecita di rifiuti. Il giudice lo ha condannato a due anni, con pena sospesa, e ha deciso che dovrà sottoporsi all’obbligo di firma presso le autorità giudiziarie.

 

 

DISASTRO SFIORATO

È stata sfiorata la catastrofe. Le fiamme, che si sono estese in poco tempo, stavano raggiungendo due distributori di benzina e gas Gpl e una linea elettrica ad alta tensione. La viabilità su via Tor Cervara è stata interrotta per un’ora. Il piromane forse non si aspettava che l’incendio da lui appiccato divampasse in così poco tempo per via delle temperature torride di queste settimane e per il terreno secco. Era ancora sul posto che cercava di controllare il fuoco quando sono arrivati i carabinieri. Alla loro vista, Simon ha tentato di scappare rifugiandosi in un casale vicino dove è stato raggiunto e tratto in arresto. Durante il processo non ha spiegato i motivi del suo gesto.

 

 

 

I TRE MAXI ROGHI

Non c’è pace per la Capitale, avvolta continuamente dalle fiamme. Tra giugno e luglio sono stati tre i maxi incendi su cui la Procura di Roma sta ancora indagando: il 24 giugno all’Aurelio, il 4 luglio al Parco del Pineto e l’ultimo del 9 luglio a Parco Centocelle che aveva costretto la gente a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni. Sempre nel mese di luglio, sono stati due gli episodi accertati di piromani all’opera sul territorio. Il 12 luglio i carabinieri della Compagnia Trionfale hanno arrestato un cinquantenne italiano per i roghi che hanno distrutto 4 cassonetti dell’Ama in via Riano, l’ombrellone in un cortile esterno di un locale su via Flaminia e un cumulo di rifiuti accatastati sotto Ponte Milvio. L’uomo è anche sospettato di aver dato alle fiamme la “bancarella del Professore”, come da sempre era chiamata la storica rivendita di libri en-plein-air accanto al bar dell’Orologio di piazzale Flaminio.


Il secondo arrestato è un uomo di 62 anni, accusato di aver appiccato il fuoco all’interno della Tenuta dei Massimi, comportando la chiusura delle strade e il blocco della circolazione anche per i mezzi di trasporto dell’Atac. 

 

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Il Messaggero