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La visita alla mostra di Mara Venier
«Nicola mi racconta sempre del periodo magico e affascinante delle rotative, oggi mi sembra di tornare a quell'atmosfera lì. È un bagno sulla nostra vita, è molto emozionante. Quando è stato ritrovato Moro era a pochi metri da casa mia, ma non ho avuto il coraggio di andare. Ho seguito le vicende dalla tv. Alfredino? Mi ricordo quella sera, è stato il figlio di tutta Italia. I Mondiali 1982? Dopo la vittoria tutti in piazza Navona. Con Alberto Sordi eravamo molto amici, era venuto al Giffoni quando non facevo Domenica In, dove poi è venuto. Avevamo un bel legame, credo mi abbia voluto bene. Scherzava molto con me, mi prendeva molto in giro. Sono stata molto fortunata, ho incontrato persone meravigliose: Mastroianni, Sordi, erano persone meravigliose perché erano dei grandi. Erano star ma umili e normali. I Papi? Ho amato molto Wojtyla, Francesco è come un nonnino: ci siamo incontrati 2-3 volte e parlare con lui non ti mette soggezione, ti parla come se fosse uno di famiglia. Gli ho parlato della sciatica, c'è un rapporto molto carino. Durante il Covid ho condotto con solo collegamenti, una scelta difficile ma lo dovevo al pubblico. Sentivo il dovere di ridare qualcosa e morta di paura sono andata in onda, sperando di aver aiutato qualcuno. Quando mi dicono “grazie per la compagnia” sono grata. Con Gigi Proietti grande amicizia, lui era grande amico di Arbore. Cene, feste... Renzo ha sofferto molto, erano molto legati».
Mara Venier: «Al Messaggero c'è la storia d'Italia»
Mara Venier, ospite del Messaggero, guardando la mostra delle prime pagine storiche dice: «Qui c'è la storia d'Italia»
Il Messaggero