Hotel chiuso e multato a Roma: non registrava gli ospiti e non versava la tassa di soggiorno

La struttura ricettiva - 36 camere - dovrà pagare 7 mila euro perché senza titoli autorizzativi

Hotel chiuso e multato a Roma: non registrava gli ospiti e non versava la tassa di soggiorno
Non aveva comunicato i nomi degli ospiti per questo un hotel a Roma, in zona Aurelia, è stato denunciato e chiuso ieri dalla polizia locale. Il titolare della struttura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Non aveva comunicato i nomi degli ospiti per questo un hotel a Roma, in zona Aurelia, è stato denunciato e chiuso ieri dalla polizia locale. Il titolare della struttura ricettiva, già oggetto di controlli e prescrizioni, non aveva rispettato gli obblighi impartiti in precedenza. 

Furti di valigie ai turisti: presa la banda degli hotel. I colpi fra le comitive nelle hall

Coppia trascorre un weekend «a sbafo» a Treviso, quasi 300 euro tra hotel e ristorante. Poi i due scappano senza pagare

La multa e le irregolarità

Dovrà pagare una multa di 7 mila euro per la mancanza dell'autorizzazione. Gli agenti hanno messo i sigilli alle 36 camere per numerose irregolarità. L’aumento della capacità ricettiva rispetto a quella autorizzata, il mancato versamento della tassa di soggiorno, l’omessa comunicazione del cambio di amministratore, la mancata trasmissione telematica degli arrivi alla Regione Lazio, l’assenza di un percorso antincendio e la carenza dei requisiti igienico sanitari sono solo alcuni dei motivi della chiusura.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero