Roma, non firma dopo il permesso premio: torna in carcere Guido Casamonica

Roma, non firma dopo il permesso premio: torna in carcere Guido Casamonica
È ritornato in cella Guido Casamonica, considerato uno dei boss della famiglia radicata da anni a Roma. Aveva ottenuto un permesso per lasciare il carcere per la nascita...

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È ritornato in cella Guido Casamonica, considerato uno dei boss della famiglia radicata da anni a Roma. Aveva ottenuto un permesso per lasciare il carcere per la nascita della bimba di alcuni parenti stretti ed era tornato per pochi giorni in libertà nel suo villone alla Romanina. È stato arrestato ieri pomeriggio dalla polizia con l'accusa di non avere ottemperato agli obblighi previsti al suo permesso. Il presunto boss nei corridoi del commissariato Casilino più volte ha cercato di difendersi ma non c'è stato nulla da fare. Ha lasciato il posto di polizia in manette ed è stato scortato fino al carcere di Perugia. Condannato a svariati anni di carcere per una serie di reati, era stato giudicato meritevole di lasciare la cella e svolgere volontariato nella Croce Rossa di Assisi. «Ci è sembrata una persona cambiata, migliore e per questo gli abbiamo proposto lavoro nel volontariato», avevano detto i responsabili del carcere. Ora dopo il suo arresto sarà il magistrato a decidere se potrà ancora essere ammesso all'attività di volontariato.


I PRECEDENTI

Secondo le cronache giudiziarie l'uomo sarebbe uno degli esponenti più pericolosi della famiglia. Guido - nipote di Errico Casamonica, uno dei primi ad aver raggiunto la Capitale proveniente dall'Abruzzo - era già stato arrestato nel marzo 2010 dopo la denuncia di Mehdi Dehnavi, artigiano iraniano, marmista, che era stato selvaggiamente picchiato dall'esponente del clan per aver chiesto il giusto compenso per i lavori eseguiti presso una lussuosa villa ubicata in via della Borghesiana (oggetto anch'essa dell'odierno sequestro) e per essersi rifiutato di consegnare, ai suoi aggressori, 10 capitelli in marmo senza essere pagato. Emblematiche le parole utilizzate da Casamonica il 17 febbraio 2010: lo stesso chiamava telefonicamente il denunciante Dehnavi e lo minacciava dicendogli «tu chi sei per parlarmi così, chi ti ha dato il permesso di parlare così con me... sto venendo lì a prendere la mia roba aspettami». Il marmista fu pesantemente picchiato. I Finanzieri del Comando Provinciale due anni fa sequestrarono un patrimonio del valore stimato in oltre 4 milioni di euro, nei confronti di Guido Casamonica. Oggi intanto, per ricordare la strage di Capaci, gli studenti delle scuole di Cinecittà daranno vita ad un corteo da piazza San Giovanni Bosco, quella dei funerali show dei Casamonica.
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Il Messaggero