OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Cumuli di rifiuti maleodoranti e di sterpaglie, un’auto abbandonata vandalizzata e perfino una carcassa di pecora in avanzato stato di decomposizione. È così che si presenta il parcheggio della stazione di Grottarossa, una vasta area in completo stato di abbandono, ogni giorno frequentata dagli utenti della linea ferroviaria Roma-Viterbo ma, soprattutto, da decine e decine di autisti dell’Atac diretti allo stabilimento aziendale di Roma nord. Oltre al danno la beffa: la carcassa di pecora è stata abbandonata proprio di fronte all’ingresso dell’area archeologica di Grottarossa.
Una zona che, come recita il cartello, dovrebbe essere videosorvegliata «ma qui tutto sembra tranne che controllato, - racconta Luca, 45 anni, autista dell’Atac da 17 anni - tre anni fa mi hanno anche rubato lo stereo della macchina sfondando il finestrino. Figuriamoci se devi scaricare abusivamente rifiuti: se li butti chi ti vede?». Una situazione già nota anche agli uffici del XV Municipio e, dal 22 settembre scorso, agli atti della Commissione Ambiente grazie ad una denuncia del consigliere Max Petrassi. «Mi sono mosso su segnalazione di alcuni cittadini che, allertati dall’evidente stato di abbandono, mi hanno chiesto di fare un sopralluogo», spiega Petrassi.
«Purtroppo – prosegue – non è un caso isolato. Un’analoga situazione, se non peggiore, l’ho riscontrata a via Tiberina, nei pressi dell’ex metrò Agricolo. A poche decine di metri l’una dall’altra sorgono numerose discariche a cielo aperto. La cosa grave è che alcuni cittadini sostengono che nei sacchi neri abbandonati e maleodoranti ci siano carcasse di animali smaltite in modo illegale. Per questo – conclude – ho chiesto un intervento urgentissimo agli uffici competenti affinché vengano rimossi prima possibile. Il rischio non è solo ambientale ma anche sanitario».
Rifiuti e pulizia di Roma, la bocciatura dei cittadini: «Il servizio è insufficiente»
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero