Roma, libri e storie segrete con Giovanni Grasso al Maxxi

Parata di celebrità al Museo per la presentazione del nuovo libro del giornalista e consigliere del Presidente della Repubblica

foto PELLEGRINI/AG. TOIATI
Pomeriggi d’autore. Presso la Sala Carlo Scarpa del Maxxi Giovanni Grasso, giornalista e scrittore, consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la...

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Pomeriggi d’autore. Presso la Sala Carlo Scarpa del Maxxi Giovanni Grasso, giornalista e scrittore, consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione, presenta il suo nuovo romanzo: “Il segreto del tenente Giardina” (Rizzoli). «È il suo terzo romanzo - sottolinea Alessandro Giuli, presidente Fondazione Maxxi, nell’introduzione - un libro che per chi abbia confidenza con la sua scrittura letteraria apre uno squarcio forte e sofisticato sulla narrazione. Una chiave di lettura temporale raffinata. La ricerca di una verità tremenda. Trovo che sia un lavoro estremamente riuscito. E contiene anche la sociologia dell’innamoramento».

Il testo, che è al contempo un giallo, una storia d’amore e un romanzo storico sull’insensatezza della guerra, si compone di una trama narrativa a più piani, in un continuo rimando tra il presente e i fatti della Prima Guerra Mondiale. Al centro, due anime inquiete alla ricerca della verità: il giornalista Marco e l’architetta Luce, che indagano sulla misteriosa morte del bisnonno di lei. L’attrice Elena Radonicich inizia a leggere un passo del libro che parla della protagonista, Luce: nome ispirato a Pirandello.

Conversa con l’autore Mirella Serri, giornalista e saggista. «Questo libro - commenta quest’ultima - ci fa capire la follia e l’irrazionalitá della guerra e la capitolazione dell’inferiore rispetto al superiore. E nel presente avviene l’educazione sentimentale dei due protagonisti. Ma perché hai scelto di muoverti sulla Grande Guerra?». «Volevo raccontare un po’ di biografia familiare - replica Grasso - e sulle spalle di Marco ho caricato la storia di numerose famiglie siciliane oltre che parlare di guerre inefficaci.

Alla fine é risultato il più corto dei miei tre libri. Perché quando si toccano le corde della propria famiglia sono più le omissioni che le parti che si scrivono. Il tenente siciliano ricorda molto mio zio. Quando scrivevo pensavo a lui». Seguono altre letture, a cura dell’attore Massimo Poggio. Tra il pubblico il regista Roberto Andò, l’attrice Maria Rosaria Omaggio e la manager Valeria Licastro. Applausi e firmacopie. Lucilla Quaglia

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Il Messaggero