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Devastata dai vandali la Casa della Cultura Gigi Proietti a Ostia che ospitava 150 bambini dell'elementare di via delle Quinqueremi. L'edificio è stato pesantemente danneggiato e gli alunni dell'Istituto Comprensivo via Vega sono stati costretti a tornare nella vecchia scuola dove termineranno l'anno. I teppisti sono entrati sfondando la porta d'ingresso laterale e, una volta all'interno, hanno distrutto i muri in cartongesso, spaccato i vetri, messo fuori uso i bagni, imbrattato di vernice i pavimenti, mandato in tilt l'antifurto e l'impianto energetico. Messe a soqquadro le aule e i locali, mentre il cortile esterno è stato lasciato pieno di rifiuti e resti dei bivacchi.
Gigi Proietti, raid alla casa della cultura
La struttura, ex sede del Mercato San Fiorenzo, dopo anni di abbandono e occupazioni era stata acquisita dal Dipartimento capitolino al Patrimonio dalla precedente amministrazione grillina del X Municipio che l'aveva riqualificata e ristrutturata con un investimento di mezzo milione e altri 30mila euro per bonificarla dall'immondizia accumulata. L'intenzione dell'ex giunta Di Pillo era quella di aprire la Casa Gigi Proietti iniziative culturali e artistiche del territorio. La pandemia aveva poi bloccato l'iter di assegnazione. Intanto era stata messa a disposizione dell'elementare che, invece, aveva carenza di spazi.
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I TEMPI
L'attuale amministrazione di centrosinistra, dopo il sopralluogo per la conta dei danni, ha previsto di poter riaprire l'edificio entro la fine di giugno prossimo. Intanto sull'episodio sono intervenuti i 5 Stelle che dopo aver condannato l'atto vandalico e ipotizzato che non si sia trattato di una semplice bravata, hanno lanciato un appello all'attuale esecutivo sperando «che i lavori di ripristino dello stato dei luoghi dicono i consiglieri pentastellati Alessandro Ieva, Giuliana Di Pillo e Silvia Paoletti - avvengano in tempi ragionevoli e si possa rinnovare il regolamento di utilizzo della Casa della Cultura e riprendere il percorso partecipativo iniziato, affinché si definisca il futuro modello di gestione pubblica, partecipato e condiviso della Casa della Cultura Gigi Proietti. Richieste che porteremo in discussione nel Consiglio di domani con una nostra mozione. Confidiamo concludono - che le forze dell'ordine assicureranno presto i colpevoli alla giustizia». L'edificio non era stato protetto dalle telecamere di videosorveglianza, ma solo dall'antifurto che i teppisti hanno messo fuori uso.
Il Messaggero