Durante la confessione, in aula, ha spiegato di aver ucciso la madre per uno sbaglio frutto del suo disagio mentale. «All'inizio mi era sembrata un fantasma. Poi sempre...
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IL RAPTUS
Curato adeguatamente, sono state le conclusioni del perito nominato dalla Corte di Assise, probabilmente non sarebbe stato colto dal raptus. Sari, che qualche ora prima del delitto aveva scritto su facebook «temo a scegliere qualcuno per non far sparire tutti gli altri», in realtà, quella notte aveva discusso con la madre. Lo avevano raccontato anche i vicini ai carabinieri. Che non si trattasse della lite di routine lo hanno poi scoperto il giorno dopo. L'uomo poco dopo mezzogiorno non ha retto al rimorso e ha telefonato al 112: «Ho ucciso mia madre e l'ho pure murata. Venite a prendere sia lei che me». Il pm Silvia Santucci aveva chiesto per l'imputato una condanna a 16 anni e mezzo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. L'idea dell'omicidio forse era balenata a Sari in giornata, quando invece di passeggiare col cane, si era attardato su facebook per condividere alcune foto: da piccolo al mare col padre, vestito da Peter Pan e altri ricordi. Nessuna immagine della madre, con la quale, dopo la morte del papà, condivideva la solitudine. Per chiudere quell'ultimo post: «Temo a scegliere qualcuno...». Era restio a prendere le medicine. E allora diventava furente.
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Il Messaggero