Roma, uccise la madre con 50 coltellate: «Mi sembrava un fantasma». Indagini sui medici che lo curavano

Roma, uccise la madre con 50 coltellate: «Mi sembrava un fantasma». Indagini sui medici che lo curavano
di Adelaide Pierucci
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Martedì 1 Maggio 2018, 09:24

Durante la confessione, in aula, ha spiegato di aver ucciso la madre per uno sbaglio frutto del suo disagio mentale. «All'inizio mi era sembrata un fantasma. Poi sempre più impaurito ho pensato che in casa fosse entrato un ladro». «Solo quando ho visto che, invece, col pugnale mi ero avventato su mamma», ha aggiunto, «terrorizzato, ho murato il cadavere in casa». E' stato condannato a 17 anni di carcere Gianluca Sari, il 50enne di Casal Palocco, che la notte del 27 marzo dello scorso anno, ha ucciso con cinquanta coltellate la madre, Maria Grazia Cornero, 81 anni, per poi avvolgerla in un telo e nasconderla a faccia in giù dietro a un doppio muro di cartongesso, nella loro villetta. La sentenza ha riconosciuto per l'imputato lo stato di seminfermità mentale al momento dell'omicidio. Ma ha anche disposto il rinvio degli atti alla procura affinché accerti le eventuali omissioni dei medici che lo tenevano in cura da anni al Centro di salute mentale di Ostia.

IL RAPTUS
Curato adeguatamente, sono state le conclusioni del perito nominato dalla Corte di Assise, probabilmente non sarebbe stato colto dal raptus. Sari, che qualche ora prima del delitto aveva scritto su facebook «temo a scegliere qualcuno per non far sparire tutti gli altri», in realtà, quella notte aveva discusso con la madre. Lo avevano raccontato anche i vicini ai carabinieri. Che non si trattasse della lite di routine lo hanno poi scoperto il giorno dopo. L'uomo poco dopo mezzogiorno non ha retto al rimorso e ha telefonato al 112: «Ho ucciso mia madre e l'ho pure murata. Venite a prendere sia lei che me». Il pm Silvia Santucci aveva chiesto per l'imputato una condanna a 16 anni e mezzo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. L'idea dell'omicidio forse era balenata a Sari in giornata, quando invece di passeggiare col cane, si era attardato su facebook per condividere alcune foto: da piccolo al mare col padre, vestito da Peter Pan e altri ricordi. Nessuna immagine della madre, con la quale, dopo la morte del papà, condivideva la solitudine. Per chiudere quell'ultimo post: «Temo a scegliere qualcuno...». Era restio a prendere le medicine. E allora diventava furente.
 

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