Dovrebbe essere una delle passeggiate più belle di Roma. Quella che dal Lungotevere arriva fino al Gianicolo. Una di quelle strade che percorrendola ti fa innamorare della...
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Ma da qualche mese questa “grande bellezza” non esiste più. Percorrendo oggi la passeggiata del Gianicolo ci si accorge solo dell’erbaccia alta e bruciata che ormai copre le statue risorgimentali, dei rifiuti disseminati sulle aiuole e intorno ai cestini, dei marciapiedi divelti e dei bivacchi intorno a piazzale Garibaldi.
Il pino secolare di 150 anni caduto il 20 giugno scorso è ancora lì. Il tronco è stato tagliato nella parte superiore, ma c’è ancora la parte inferiore con le radici in bella vista e una buca di mezzo metro senza recinzioni che potrebbe far cadere anziani o bambini con gravi ripercussioni sulla salute.
Il Servizio Giardini del Campidoglio sembra aver cancellato dalla sua mappa l’area verde del Gianicolo. Uno scenario disgustoso che fa inorridire i romani e le migliaia di turisti che ogni giorno prendono d’assalto il salotto di Roma per visitare il mausoleo garibaldino o semplicemente per farsi una foto ricordo.
Tralasciando l’abusivismo commerciale con decine di mercanti fastidiosi pronti a tutto pur di venderti una rosa o un giocattolino, la cosa che più colpisce è l’abbandono totale della piazza.
Di vigili urbani e di forze dell’ordine nemmeno l’ombra, eppure non sono stati pochi gli episodi di cronaca che hanno visto proprio nel Gianicolo l’arena preferita di sbandati e senzatetto dove confrontarsi senza limiti (su una curva della passeggiata fu ucciso nel febbraio del 2014 un romano di 33 anni dopo essere stato aggredito da un indiano con un cacciavite).
Dulcis in fundo la spettacolare fontana dell’Acqua Paola celebrata nelle canzoni di Antonello Venditti e nel film “La Grande Bellezza “di Paolo Sorrentino, vincitore come miglior film straniero al Festival di Cannes 2013.
Il meraviglioso fontanone è diventato ormai la vasca dove fare il pediluvio in queste giornate di caldo e afa; ogni sera qualche turista passa il suo tempo a lavarsi i piedi nel monumento del 1600.
Ma nessuno controlla, nessuno si interessa di curare il grande parco del Gianicolo, teatro dell’eroica difesa della Repubblica Romana contro i francesi.
Almeno per loro un po’ di rispetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero