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Deviazioni, strade chiuse, passaggi vietati anche ai pedoni e stazioni della metro sospese: così la Capitale è stata blindata per tutta la giornata di ieri. Un sabato da bollino rosso non solo per l’avvio del G20, il summit dei leader mondiali che si chiuderà oggi all’Eur. Ma anche per le diverse manifestazioni che si sono svolte tra Piramide e piazza San Silvestro. Dunque da nord a sud della città, interi quadranti sono rimasti isolati già dal primo pomeriggio con i romani - impreparati - alle prese con blocchi e divieti. Ai turisti invece è andata anche peggio: sono rimasti a piedi non appena il servizio della metropolitana è stato sospeso tra Piramide e San Giovanni.
G20 Roma, la zona rossa all'Eur: proteste e traffico in tilt
Chiusure e proteste
Massimi livelli di allerta nel quadrante E42, l’Eur, dove da ieri è in corso il summit. Oltre alla chiusura delle strade limitrofe al Centro dei Congressi (la Nuvola) e al Palazzo dei Congressi di piazza John Kennedy, dalle 19 di venerdì è stata chiusa al traffico in diversi punti la via Cristoforo Colombo.
Strade isolate
A Testaccio già da venerdì notte sono state attivate tutte le massime misure. A partire dalla rimozione delle auto intorno piazza Testaccio per liberare l’itinerario del corteo di protesta contro il G20. In 5 mila si sono dati appuntamento alla Piramide Cestia alle 15. Poi la marcia lungo via Marmorata e quindi verso Bocca della Verità. «Non sapevo del divieto di sosta attivato nella notte» racconta Dario Giallini, residente in via Luca della Robbia: «Una doccia gelata non trovare la macchina sotto casa». Tanta anche la rabbia dei negozianti: «Ho registrato un calo delle vendite già dalla mattina. Con il corteo di passaggio poi, ho preferito chiudere perché non si sa mai come va a finire. Meglio non rischiare visti i precedenti» racconta Donato titolare della pizzeria di via Marmorata, “Mastro Donato”.
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Il Messaggero