Roma, furti, rapine e vandalismo nella chiesa di frontiera: «Sotto assedio dei rom»

Roma, furti, rapine e vandalismo nella chiesa di frontiera «Sotto assedio dei rom»
Cento pannelli solari sradicati dal tetto in una notte, una ventina di panche, ma anche un compressore ad aria per gonfiare la piscina dei bimbi. E poi casse, microfoni e ogni...

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Cento pannelli solari sradicati dal tetto in una notte, una ventina di panche, ma anche un compressore ad aria per gonfiare la piscina dei bimbi. E poi casse, microfoni e ogni altro apparecchio tecnologico che era presente nel teatro. Quattro colpi da gennaio, l'ultimo nella notte tra il 2 e il 3 agosto e poi, i primi di luglio, una rapina a una donna di 80 anni che stava entrando in chiesa: «Erano in due, uno l'ha aggredita da dietro, l'altro le ha portato via collanina, orologio e borsa». Ma l'anziana non si è arresa, ha ingaggiato un inseguimento mentre i malviventi si dileguavano. Nel mirino della criminalità c'è una chiesa di frontiera, la parrocchia di Santa Maria della Misericordia, di via dei Gordiani. Sorge davanti al campo nomadi, uno dei sei villaggi della solidarietà e molti parrocchiani esprimono dubbi sui rom.


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«Chiediamo controlli dice Luciano Di Pietrantonio, parrocchiano, attivissimo ottantenne, ex consigliere Dc nella giunta Carraro l'ufficio speciale rom, sinti e caminanti del Campidoglio deve effettuare un reale accertamento sulle presenze». I residenti spiegano che negli ultimi anni i nomadi sono aumentati e denunciano un viavai continuo di persone. «Il campo è uno dei più piccoli della Capitale e per tanti anni non ha mai dato problemi, poi la popolazione all'interno ha iniziato ad aumentare e allora la strada è diventata un'immensa discarica a cielo aperto, intanto sono aumentati anche i furti in zona» dice Alessandro Moriconi, storico residente, volontario del Gruppo Senso Civico. Ovviamente saranno soltanto le forze dell'ordine ad accertare chi sono i responsabili dei continui raid. Ma nel quartiere la paura e la rabbia purtroppo fanno concentrare l'attenzione sul campo.
 

TRA PAURA E RABBIA

Il parroco con pochissime parole spiega la dinamica dell'ultimo blitz: «Era notte, siamo stati svegliati dai rumori, non sappiamo davvero chi siano i ladri, non possiamo incolpare i nomadi, di sicuro cercheremo di installare allarmi». «Tre malviventi racconta Di Pietrantonio - hanno scavalcato su via dei Gordiani l'inferriata del cortile, forzato il portone d'ingresso della parrocchia, per passare attraverso la chiesa, e dopo aver danneggiato porte e vetri, sono entrati negli uffici alla ricerca di materiale da portare via, mettendo a soqquadro gli arredamenti. Sono arrivate subito dopo le pattuglie dei carabinieri, ma i ladri già si erano dati alla fuga». I ladri hanno portato via un vecchio pc e non trovando altro hanno rubato anche le monetine delle offerte.


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L'APPELLO


La parrocchia è a pochi passi dal campo nomadi, «siamo un po' isolati» dice il parroco. I rifiuti ammassati fuori la baraccopoli arrivano fino al marciapiede che i fedeli devono percorrere. «La situazione è allarmante» denunciano, stanchi di subire soprusi nel silenzio più totale delle istituzioni. I danni subiti dopotutto sono ingenti: almeno 65 mila euro per i pannelli solari divelti, per non parlare del mancato risparmio economico sulle bollette. La chiesa da settantanni è un punto di riferimento per la comunità organizza ancora il presepe in strada e ha un centro di accoglienza per 15 persone. «La comunità parrocchiale - conclude Di Pietrantonio - rivolge un appello al Questore e al Prefetto per eliminare una persecuzione contro una parrocchia che aiuta tante persone».

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Il Messaggero