Quel sonno leggero che solo le mamme conoscono, non si chiama dormire, piuttosto un riposo semi cosciente, nell’attesa di sentire il rumore delle chiavi nella toppa della...
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Il tempo di versarsi l’acqua, solo silenzio intorno, di nuovo sente le chiavi nella toppa, la porta che cigola, il cuore si ferma. E’ un ladro, un serial killer, nel panico inforca un coltello e si prepara a fronteggiare l’estraneo. Carramba: è di nuovo la figlia, che da un po’, scoprirà, ha preso l’abitudine di rientrare e poi riuscire poco prima dell’alba, un paio d’ore per incontrarsi con quel ragazzo nuovo «sai abbiamo comitive diverse, lui prima lavora...», le scarne spiegazioni, pure seccata. Si scoprirà che il fratello sapeva e dormiva sereno, come lei del resto.
Affacciarsi ogni tanto in camera, come quando da piccoli avevano la febbre vuol dire non chiudere occhio. Forse meglio non sapere, nel caso con l’aiuto di due goccine che attutiscano rumori di chiavi, lavaggi di denti e tutto l’andirivieni di chi è già pronto per nuove avventure. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero