Sarà stato il luogo prescelto per la manifestazione (il ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo), sicuramente decentrato. Oppure l'orario, pomeridiano:...
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«La scelta di protestare davanti al ministero - hanno sottolineato gli organizzatori del sit-in - e' stata fatta in particolare per contestare la nuova bozza del decreto legge sul clima. L'Italia infatti si sta limitando ad avanzare proposte tiepide e insufficienti, che in questa seconda versione non presentano neanche piu' il taglio ai sussidi alle fonti fossili previsto nella bozza precedente per un 10% ogni anno fino al 2030».
«Domani è venerdì e, come sempre da gennaio, saremo di nuovo in piazza per il nostro consueto sciopero, il 38° - avevano scritto sui loro canali social, ieri - Stavolta vi aspettiamo alle 16,30 sotto il Ministero dell'Ambiente in via Cristoforo Colombo». Ma l'appello non è stato raccolto praticamente da nessuna delle sigle ambientaliste - neanche quelle fiorite negli ultimi mesi, sull'onda dell'entusiasmo per le parole e le gesta di Greta Thunberg. Entusiasmo che, oggi, non è bastato a farli scendere in piazza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero