Fridays for Future, flop della nuova manifestazione: partecipano in 20

Friday for Future, flop della nuova manifestazione: al sit-in partecipano in 20
di Marco Pasqua
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 19:19

Sarà stato il luogo prescelto per la manifestazione (il ministero dell'Ambiente, in via Cristoforo Colombo), sicuramente decentrato. Oppure l'orario, pomeridiano: stavolta senza la necessità di dover saltare le lezioni (con la giustificazione). Fatto sta che all'appuntamento convocato oggi dai giovani di Fridays for Future, preoccupati per il clima - gli stessi che, venerdì scorso, erano riusciti a far scendere in piazza 200mila persone (la mattina, al posto delle lezioni scolastiche, e in centro) - si sono presentati in 20 (inclusi i giornalisti). Un gruppo di "irriducibili", che comunque hanno presidiato la sede del ministero, e hanno esposto cartelli nei quali sintetizzavano la loro protesta, a partire dallo slogan "Save the planet". Una partecipazione al di sotto delle aspettative, nonostante l'adesione alla protesta persino dei collettivi della Sapienza, che, visti gli scarsi consensi raccolti negli ultimi anni, hanno subito cercato di mettere il loro "cappello" su questo movimento. 

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«La scelta di protestare davanti al ministero - hanno sottolineato gli organizzatori del sit-in - e' stata fatta in particolare per contestare la nuova bozza del decreto legge sul clima. L'Italia infatti si sta limitando ad avanzare proposte tiepide e insufficienti, che in questa seconda versione non presentano neanche piu' il taglio ai sussidi alle fonti fossili previsto nella bozza precedente per un 10% ogni anno fino al 2030».



«Domani è venerdì e, come sempre da gennaio, saremo di nuovo in piazza per il nostro consueto sciopero, il 38° - avevano scritto sui loro canali social, ieri - Stavolta vi aspettiamo alle 16,30 sotto il Ministero dell'Ambiente in via Cristoforo Colombo». Ma l'appello non è stato raccolto praticamente da nessuna delle sigle ambientaliste - neanche quelle fiorite negli ultimi mesi, sull'onda dell'entusiasmo per le parole e le gesta di Greta Thunberg. Entusiasmo che, oggi, non è bastato a farli scendere in piazza. 

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