C'è una lunga scia di violenze, dietro alla chiusura di due giorni dello Stabilimento La Vela, disposta dalla Questura. Violenze, ma anche fiumi di alcol: quelli che,...
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IL RAPPORTO DELLA POLIZIA
La decisione della Questura trae spunto da una serie di aggressioni registrate già da aprile. Il 22, un ragazzo viene trasportato al pronto soccorso: «Mi hanno preso a calci e pugni al Blanco», dice agli agenti. Sette giorni dopo, la polizia è costretta ad intervenire per due volte: una rissa alle 20 e una un'ora e mezza dopo. Il 6 maggio, un altro ragazzo finisce in ospedale: anche in questo caso riferisce di essere stato pestato da due persone (i medici lo dimetteranno con una prognosi di 10 giorni, riscontrandogli un trauma toracico). Alla fine di maggio è il 21 una volante interviene per sedare una lite: un ragazzo viene trasportato in ospedale in ambulanza. Un'altra lite viene registrata pochi giorni dopo. Per non parlare del folle che, a fine giugno, ha guidato il suo furgone contro la recinzione dello stabilimento, perché suo figlio non sarebbe stato fatto entrare nella discoteca. Ma molti gli episodi che non stati denunciati: come quello che ha visto protagonista, pochi giorni fa, un ragazzo romano, pestato dal branco perché colpevole di aver ripreso con il cellulare una rissa in strada. La polizia, però, ha anche rilevato altre irregolarità: tra queste l'organizzazione di eventi, a cui hanno preso parte più di 500 persone, senza i permessi del caso. E altre mancanze sono state scoperte anche a livello di somministrazione di alcolici (tutte evidenziate, nero su bianco, dal Comune di Fiumicino e dalla polizia che parla di carenze documentali mai sanate), mentre non è stato neanche rinnovato il certificato anti-incendio.
LA REPLICA
«Come in ogni locale, in ogni serata danzante, possono accadere episodi di liti tra clienti non abituali, ma vengono prontamente sedate dal personale di sicurezza autorizzato e i provocatori allontanati immediatamente dal locale - la replica dei gestori della serata - I media, in accostamento alla chiusura per ordine pubblico, parlano di documentazioni mancanti, ma La Vela è uno stabilimento autorizzato per le attività di eventi che sono sempre state comunicate agli enti preposti. Il provvedimento penalizza principalmente l'attività imprenditoriale nelle sue funzioni primarie di stabilimento e ristorazione che nulla hanno a che vedere con le motivazioni di sospensione della licenza. Questo, a nostro avviso è il modo meno costruttivo di fare prevenzione e quello più efficace per minare l'economia del territorio».
IL TARIFFARIO
Tariffe a tre zeri, quelle che i giovani sono disposti a pagare per il privè più esclusivo, in consolle: si arriva anche a 40 euro a persona. Per non parlare dei prezzi dell'alcol: la più gettonata è la caraffa da tre litri, quella consumata in gruppo (130 euro); lo champagne va dai 180 euro per la bottiglia più piccola, passando per i 700 euro di quella da 3 litri, fino ai 1500 euro per una da 4,5 litri. Per questo weekend i residenti, esasperati dalla musica a tutto volume, potranno tirare un sospiro di sollievo: «Questo posto rappresenta l'ennesimo caso di mancato rispetto di ogni regola del vivere civile», scriveva sui social uno di loro. Mentre qualcuno denunciava anche il pubblico di under 18: «Non potete negare che fate entrare i ragazzi. Alla serata con Sick Luke (legato alla Dark Polo gang, ndr), c'era una bimba di 16 anni denuncia una cliente del locale ovvio che poi troverà il modo di bere all'interno». La festa riparte il 14 agosto: c'è il Party con gli Unicorni.
marco.pasqua@ilmessaggero.it
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Il Messaggero