25 aprile, Gentiloni Raggi e Zingaretti alle Fosse Ardeatine

25 aprile, Gentiloni Raggi e Zingaretti alle Fosse Ardeatine
Cerimonia tra le polemiche al mausoleo delle Fosse Ardeatine, oggi durante le celebrazioni per i 72 anni della liberazione d'Italia. «Io non sono solo la...

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Cerimonia tra le polemiche al mausoleo delle Fosse Ardeatine, oggi durante le celebrazioni per i 72 anni della liberazione d'Italia. «Io non sono solo la presidente dell'Anfim, ma sono figlia di un comandante partigiano e mi fa male vedere le manifestazioni differenziate. Questa è una data che deve essere della rinascita della nazione, con le divisioni si inaspriscono gli animi». Parole schiette per Rosetta Stame, presidente dell'Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Caduti per la libertà della Patria, che oggi ha preso parte all'omaggio al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Presenti, il premier Paolo Gentiloni, che ha deposto una corona di alloro, la sindaca Virginia Raggi e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.


Rosetta Stame si è intrattenuta a parlare proprio con la Raggi, che ha poi dichiarato: «Dobbiamo ricordare e sapere ogni giorno che quello che possiamo vivere oggi è grazie a persone che hanno dato la vita e che erano anche più giovani di me. Hanno dato la vita per poterci dare tutto questo - ha affermato Raggi -. I ragazzi possono crescere con questa  consapevolezza. Oggi mi dispiace aver visto poche persone (alle Fosse Ardeatine, ndr), è stato veramente triste e ci auguriamo che la scuola possa invece fare la sua parte perché c'è bisogno che gli studenti sappiano e sentano profondamente il calore del 25 aprile, della Resistenza e della Liberazione. Fanno parte della nostra storia e non possiamo perderle». 


Sul caso delle manifestazioni separate, poco prima era intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Zingaretti, a Porta San Paolo, per la deposizione di una corona. «Noi ci auguriamo che si torni a celebrare insieme il 25 aprile e i rappresentati della Regione saranno ovviamente presenti a tutte le celebrazioni - ha detto il governatore - Non si può tacere che tutto nasce da un fatto grave: che negli anni passati si è negato alla brigata ebraica di sventolare le proprie bandiere in un corteo. Il giorno in cui si celebra la libertà questo è un fatto sbagliato. Mi auguro che da questo 25 aprile parta una riflessione per ricomporre tutte le componenti che lottarono per ridarci questa libertà, senza furbizie e senza intolleranza nei confronti di nessuno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero