Fontana di Trevi, il tuffo nella vasca (di testa) finisce sui social: l'ennesimo sfregio

L'uomo si è arrampicato sul monumento per poi lanciarsi in acqua

Fontana di Trevi, il tuffo nella vasca (di testa) finisce sui social: l'ennesimo sfregio
La gente intorno che applaude o riprende col cellulare l’ennesimo tipo che decide di farsi un bagno con tuffi nella Fontana di Trevi. L’ennesimo sfregio a uno dei...

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La gente intorno che applaude o riprende col cellulare l’ennesimo tipo che decide di farsi un bagno con tuffi nella Fontana di Trevi. L’ennesimo sfregio a uno dei capolavori del tardo barocco romano, opera di Nicola Salvi e Giuseppe Pannini, arriva giovedì in tarda serata. Sono trascorse da poco le 23.30 e non è davvero una delle serate più calde delle ultime settimane. Eppure, non serve nemmeno il caldo come scusa a un italiano di 48 anni per decidere di tuffarsi dalla scogliera di marmo nell’acqua. 


Tutto intorno, chi assiste, sembra curarsi più di riprendere la scena che di interromperla. Fino a che, dopo un po’ di bracciate, arrivano i vigili urbani di servizio nella zona. Sono del Gruppo VI Delle Torri e a loro è toccata l’incombenza di recuperare il nuotatore. Che riceverà non solo la canonica multa ma anche il daspo cittadino.

 

 

 

«Limitare gli accessi»

«Lo spettacolo indecente dell’altra notte a Fontana di Trevi con l’ennesimo turista che si prende gioco del patrimonio storico-culturale della nostra città e delle nostre regole, non è più tollerabile. Questa è pura barbarie a cui non abbiamo alcuna voglia di sottacere, come è molto preoccupante l’applauso complice dei presenti. È giunta l’ora di stabilire una limitazione all’accesso alla fontana». Così in una nota l’assessore al Turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato, commentando il video della nuotata con tuffo pubblicato dall’account Instagram di Welcome To Favelas. «Dobbiamo studiare con Prefettura, Soprintendenze e ministeri competenti le soluzioni più adeguate - aggiunge - Le multe dei vigili e i molteplici appelli al buon senso non bastano più. I turisti non possono fare impunemente quello che vogliono, serve rispetto e dobbiamo preservare davvero i luoghi più preziosi al mondo. Ci aspettiamo un concreto aiuto dal ministero della Cultura e dal ministero dell’Interno. Non è questo il turismo che meritiamo e di cui abbiamo bisogno».

 

 

I precedenti

La quantità di precedenti di tuffi e nuotate nella Fontana di Trevi è davvero considerevole. Solo per limitarsi agli utlimi, a giugno scorso una donna si è fatta un bagno per poi aggredire i vigili urbani. A novembre, nonostante il freddo, fu un ragazzo a rimanere in mutande e nuotare nella vasca. 

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Il Messaggero