Ormai quando prendo l’aereo non vedo più il numero del posto, vado direttamente a sedermi vicino al bambino che piange ...
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Ma il posto in aereo lo compro o no? Butto i 4 euro per essere sicuro di sedere vicino alla fidanzata? Al contrario: con la scusa di risparmiare, non acquisto il posto proprio per avere un po’ di pace durante il volo e restare lontano dalla moglie? Si avvicinano i giorni della grande marcia su Fiumicino e Ciampino, con l’estate che moltiplicherà le partenze per le vacanze. E per chi più o meno si organizza il viaggio da solo, è il momento dei grandi dubbi, anche frutto dei cambiamenti introdotti dalle compagnie low cost: ti fanno risparmiare sui biglietti, ma perché il modello di business regga ti fanno pagare tutto il resto. E la regina di tutte le domande, al momento della prenotazione, è: ma li butto o no i soldi per la scelta del posto?
Stiamo parlando di piccole cifre, cambiano da compagnia a compagnia, ma quasi sempre si aggirano attorno ai 4 euro. Sono lontani i tempi dei primi voli low cost quando ti sedevi dove volevi, come in autobus, ed era la corsa a mettersi in fila per primi. Oggi quando prenoti ti perdi in profonde riflessioni: se viaggi da solo, vuoi evitare il famigerato posto centrale in cui, stretto dai gomiti dei vicini, non resisti anche per i 90 minuti del volo per Barcellona.
Se viaggi in coppia o in gruppo, c’è il timore che se non compri il posto, la perfida assegnazione automatica della compagnia aerea divida coppie, famiglie e amici. Restano due domande: ma alla fine, se per l’ora di volo Fiumicino-Ibiza si resta a pochi sedili di distanza, è davvero questa tragedia? Al contrario: che logica c’è nel tormentarsi per i 4 euro del costo della scelta del posto se appena arriveremo in spiaggia ne spenderemo 10 al primo mojito annacquato? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero