Roma, stop allo smart working e nuovi orari per le scuole: ecco il piano anti-caos per i bus

Venerdì mattina vertice in Prefettura: si va verso un incremento delle corse

Stop allo smart working e nuovi orari per le scuole: ecco il piano anti-caos per i bus
Più autobus negli orari con il maggior numero di spostamenti in città; rimodulazione del servizio di trasporto pubblico (e delle uscite dei mezzi dalle rimesse) che...

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Più autobus negli orari con il maggior numero di spostamenti in città; rimodulazione del servizio di trasporto pubblico (e delle uscite dei mezzi dalle rimesse) che tenga conto delle nuove esigenze. A partire dal concentrare nell’orario di apertura di scuole e uffici gli autobus che, fino a oggi, sono utilizzati su fasce orarie più ampie, nell’arco della mattinata. La mobilità romana si prepara alla fine dello stato di emergenza e al relativo allentamento delle misure per la prevenzione dei contagi da Covid. Anche perché con il parziale stop allo smart working - che resterà in vigore fino al 30 giugno solo per i lavoratori fragili, salvo altri accordi - i tecnici della mobilità temono 30-40 mila persone in più al giorno su bus, tram e metro. D’altronde già nelle ultime settimane, per effetto del caro benzina, gli utenti medi erano cresciuti di circa 15 mila unità. E ora si teme l’assalto ai mezzi pubblici, visto che non sarà più necessario avere il Green pass (nemmeno quello base) per accedervi.

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L’INCONTRO

Il piano dettagliato sarà messo a punto venerdì mattina, quando la Prefettura ha convocato un vertice (in videoconferenza) tra le istituzioni e le aziende interessate. Intorno al tavolo (virtuale) si ritroveranno Regione, Campidoglio, Città metropolitana, Ufficio scolastico regionale, Agenzia per la mobilità, Atac, Cotral, Astral e Trenitalia. Il primo tema all’ordine del giorno sarà quello delle scuole: nella convocazione si sottolineano infatti «le recenti istanze pervenute dal mondo scolastico, e da ultimo dalla segreteria regionale Uil Scuola Lazio», in cui si chiede il ripristino di un’unica fascia di ingresso degli studenti delle scuole superiori. Cosa che, già da sola, renderebbe necessaria una rimodulazione del servizio, privilegiando gli orari di ingresso e uscita dei ragazzi dagli istituti.

I NODI

A questa situazione, però, si aggiunge la forte riduzione prevista nell’utilizzo del lavoro agile. Soltanto tra i dipendenti comunali questa novità riporterà in ufficio circa tremila dipendenti, da inizio aprile a metà giugno. Tra settore pubblico e privato, complessivamente, a spostarsi per la Capitale ci saranno decine di migliaia di persone in più, ogni giorno. E il trasporto pubblico dovrà farsi carico di una buona parte di questo flusso aggiuntivo, in un momento non particolarmente florido per il settore in generale, che sconta anni di ritardi sul fronte della manutenzione e del rinnovo della flotta disponibile. Le modifiche decise nel tavolo convocato dalla Prefettura andranno poi in vigore verosimilmente il 4 aprile, primo lunedì dopo la fine dello stato di emergenza per la pandemia.

LE NORME

Con la fine dello stato di emergenza, peraltro, si allentano anche le restrizioni per salire a bordo e, quindi, i controlli sui passeggeri dell’Atac e delle altre aziende che gestiscono la mobilità pubblica nella Capitale. Dal 1° aprile, infatti, non sarà più richiesto il Green pass (neanche quello base) sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, mentre continuerà a vigere obbligo di indossare le mascherine. Sarà invece sufficiente il Green pass base - che si ottiene con vaccino, guarigione dal virus o tampone negativo - per i trasporti a lunga percorrenza: aerei, navi, treni Alta velocità e intercity, autobus di linea.


 

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Il Messaggero