Come celebra la festa della mamma chi una madre non l'ha mai avuta

Come celebra la festa della mamma chi una madre non l'ha mai avuta
Nel giorno della festa della mamma i social diventano una galleria di rimembranze familiari, ricordi in prosa e in versi, fotografie e cuoricini, tanti cuoricini. Ma tra...

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Nel giorno della festa della mamma i social diventano una galleria di rimembranze familiari, ricordi in prosa e in versi, fotografie e cuoricini, tanti cuoricini. Ma tra mille omaggi che si somigliano, ieri ne abbiamo letto uno molto toccante. Serena Iannicelli, scrittrice e giornalista, ha raccontato una mamma che non c'è mai stata. Serena la perse quando aveva appena compiuto un anno, dunque non ne ha conservato alcuna traccia nella memoria. Crescendo ha saputo che si chiamava Dolores, per gli amici Dodo, che era svizzera di nazionalità, che faceva l'avvocato all'Iri, e che è morta all'età di 28 anni. Per Serena la scomparsa della madre non ha significato la sofferenza di una perdita, non c'è nostalgia di ciò che non si è mai conosciuto.

È stata semmai la mancanza di un pezzo di sé, non avere qualcosa che dovrebbe spettare di diritto a ogni essere umano. Perciò Serena ci offre una descrizione di sé stessa fatta di vuoti e di pieni: «È tutto a metà con la tua assenza: so quasi amare, sono quasi amata, quasi sola, quasi intelligente, quasi creativa». E ancora: «Sono né fragile né forte, né bella né brutta, né giovane né adulta, né stravagante né normale. Sono, insomma, insufficiente a me stessa. Non ti conosco e mi manchi immensamente, più di chi ho conosciuto bene». Di quella donna bellissima e lontana resta una foto in bianco e nero, scattata un mese prima dell'addio, una mamma che imbocca la figlia, già consapevole dell'imminente partenza. Ciò che resta di Dolores è Serena, l'altra sua metà, quella intelligente e creativa, quella che ha saputo amare ed è stata amata.

pietro.piovani@ilmessaggero.it

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Il Messaggero