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Chi ha il coraggio di sfidare il Sanremo dei record? Le strade sono vuote per le vie di Roma. Dalle finestre spuntano i bagliori dei televisori accesi. Tutti sintonizzati su Rai 1. I programmi si fermano, le produzioni non proseguono per evitare di essere schiacciate da un festival che fa il 65% di share. Che tiene incollate allo schermo più di 10 milioni di persone. Ma c’è a chi, tutto ciò, non interessa. Al teatro Sala Umberto è tutto esaurito per la prima dei Familie Flöz. Non c’è un posto libero per vedere uno dei loro spettacoli più longevi: Hotel Paradiso. E allora entriamo.
Siamo sulle Alpi, dove una famiglia gestisce da anni un albergo a 4 stelle. Ma non ancora per molto. Una serie di morti, voluti e accidentali, sta per stravolgere la struttura. Sembra un thriller, uno spettacolo angosciante. Ma non lo è. Perché si ride. E di gusto. Il pubblico si diverte nel guardare gli sketch esilaranti, a ballare con le musiche coinvolgenti e a scoprire i mille volti delle maschere giganti. Uniche, inimitabili, il loro tratto distintivo. Ognuna caratterizzata e cucita sul personaggio. Come quella del concierge, con il muso lungo e il naso appuntino, oppure quella del cuoco, con le orecchie larghe e le guance affossate, ma anche l’altra della figlia del proprietario, con le labbra strette e la fronte pronunciata. In questo splatter alla Tarantino non c’è una parola, perché il teatro della compagnia internazionale è muto. Si apprezzano, però, tutte le loro sfumature. Come il loro nome, flöz, che in tedesco non significa altro che le striature dei minerali preziosi. E anche quest’opera è una vera gemma.
“Chiuderanno qui questo spettacolo, dopo oltre 20 anni”, ci svelano. E allora non resta che approfittare per vederlo.
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