Castelnuovo di Porto, assolto l'ex sindaco Stefoni: «Mafia Capitale, incubo finito. Ora scriverò un libro»

L'ex sindaco Fabio Stefoni
«Ho passato più di un anno e mezzo in un garage, a studiarmi le carte, a cercare di capire perché sono stato tirato in mezzo. Bene, un’idea me la sono...

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«Ho passato più di un anno e mezzo in un garage, a studiarmi le carte, a cercare di capire perché sono stato tirato in mezzo. Bene, un’idea me la sono fatta ma non la posso dire». Parla l’ex sindaco di Castelnuovo, Fabio Stefoni a tre giorni dall’assoluzione con formula piena dal processo di Mafia Capitale. Il garage è quello sotto casa sua che aveva adattato a studio con una scrivania dove ogni giorno studiava le carte del processo che lo vedevano coinvolto nell’accusa di corruzione e finanziamento illecito. Riguardava un progetto per la realizzazione di un nuovo centro richiedenti asilo per immigrati, vicino al Cara attuale, in un complesso industriale adattato ad abitativo.


Dopo due anni e mezzo per Stefoni, la sentenza è assoluzione con la formula piena perché «il fatto non sussiste». «Sono stato pesantemente danneggiato - dice l’ex sindaco ancora molto scosso dalla vicenda personale - sia io che la mia famiglia: economicamente, moralmente e politicamente. Posso dire con certezza che quello che era emerso il 2 dicembre del 2014, quando ho ricevuto l’avviso di garanzia e il giugno successivo, quando sono stato arrestato, è nulla. In entrambi i casi non c’era nulla. Già nell’avviso di garanzia si capiva che non c’erano elementi utili al mio coinvolgimento. Nel frattempo c’erano state le dichiarazioni di vari personaggi, compreso Buzzi, che in sostanza mi scagionavano. Io sono stato sempre uno che rompeva le scatole, in prefettura, a palazzo Chigi, ovunque. C’era scritto nelle carte: tutti erano d’accordo sul nuovo centro per immigrati a Castelnuovo, tutti meno che Stefoni che è “uno che rompe, che minaccia sempre di fare casini”. Mi sono sempre opposto. Per il Cara ho sempre chiesto maggiore sorveglianza, un posto di polizia. Ho sempre detto che il paese da solo non poteva sostenere gli immigrati che da seicento diventavano sempre quasi mille, un numero insostenibile sia per il Cara che per il tessuto sociale del paese».


Stefoni a causa del suo coinvolgimento fu sospeso dalla carica di sindaco. Per oltre un anno e mezzo si è andati avanti con la “reggenza” del vicesindaco. Di sicuro con il suo arresto e il suo coinvolgimento in Mafia Capitale gli equilibri politici a Castelnuovo sono profondamente cambiati. «Non so cosa farò - continua Stefoni - se tornerò in politica. Forse, ma adesso è presto per pensarci. Vediamo». A Castelnuovo il paese si era diviso tra chi sosteneva l’innocenza di Stefoni e chi invece era convinto di un suo coinvolgimento. «Molti concittadini mi sono stati vicino. Altri no e sono gli stessi che adesso che sono fuori dalle accuse mi fanno dei finti sorrisetti di approvazione». «Adesso - aggiunge l’ex sindaco - devo metabolizzare questa gioia. Poi scriverò un libro. Senza commenti. Basta la raccolta di tutte le dichiarazioni di persone che compaiono a vario titolo nella vicenda. Bastano quelle per capire come sono andate le cose. Si chiamerà - conclude Stefoni - Mafia Comunale».    Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero