In piedi, su tacchi altissimi, vestite di niente, quasi sempre sfruttate. Sono le “schiave del sesso” che occupano i marciapiedi della via Cristoforo Colombo, di viale...
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Roma, chiuso locale a luci rosse a Testaccio: violate norme Covid, all'interno 60 persone
IL PROVVEDIMENTO<QA0>
L’idea è del presidente del IX municipio, Dario D’Innocenti: «Con questo sistema – spiega – riusciamo almeno in parte a contenere il traffico notturno. Inoltre polizia e carabinieri possono intervenire in maniera più efficace per i controlli».
Un deterrente per i clienti che scorrazzavano fino all’alba lungo via Nepal e via Indonesia, le eleganti strade che dal Fungo salgono sopra la collina dell’Eur. Prosegue invece il controllo e il monitoraggio di viale Marconi dove si concentra un’altissima percentuale di ragazze dell’Est.
LA MAPPA <QA0>
Le organizzazioni criminali che si spartiscono il giro della prostituzione nella Capitale hanno la loro “area” geografica. Come hanno ricostruito gli agenti della squadra Mobile sezione criminalità e prostituzione: le ragazze dell’est Europa sono tra la via Salaria, Tiburtina, Appia e via Cristoforo Colombo. La mafia nigeriana si è “conquistata” la via Casilina, tra Torre Angela e Giardinetti. Ancora: la via Tiberina tra Prima Porta, Portuense, Prenestino e Collatino, Aurelia, fino a Maccarese e le pinete verso Ostia.
I transessuali, perlopiù dal Brasile e dalla Colombia, si sono allargati da Roma est - Tor Sapienza e il piazzale Pino Pascali vicino al Centro Carni mattatoio della Capitale – alla via Prenestina e ai Parioli. Infine sono all’Eur, dove è scattato il senso unico di marcia: «Con un volume di affari che rappresenta ormai il 20% del mercato del sesso a pagamento» precisano gli investigatori della sezione criminalità.
LUNA BRASILIANA <QA0>
Nella maxi operazione “Luna brasiliana” dello scorso luglio gli agenti della mobile sezione criminalità hanno arrestato 8 persone e smantellato due organizzazioni criminali. Per tre anni i poliziotti hanno seguito il fiume di denaro che dalle vittime finiva in mano ai boss brasiliani che gestivano ragazze e trans costretti a prostituirsi a Roma est: «Durante l’inchiesta abbiamo scoperto come il denaro, veniva poi investito in attività – ricostruiscono i dirigenti della sezione criminalità - nello specifico un locale dell’Esquilino e diversi appartamenti». Per i capi le accuse sono: immigrazione clandestina, induzione, lo sfruttamento e il favoreggiamento alla prostituzione di cittadini sudamericani. «I ragazzi vengono adescati in Brasile e poi attraverso un sistema complesso e corrotto finiscono sulle strade di Roma».
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Il Messaggero