Tra i candidati consiglieri capitolini alle elezioni comunali del 5 giugno ci saranno il cantautore Anonimo Italiano, ma anche una donna affetta da gigantismo e un fisioterapista...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nella corsa per il Campidoglio scende in campo anche il «nuovo Spartaco», per guidare «la rivolta degli schiavi». È Dario Di Francesco, romano 'doc', sulla cinquantina, imprenditore nel settore del turismo, che stamattina è stato il primo a presentare la sua candidatura a sindaco nell'ufficio elettorale di via Petroselli. «Siamo stanchi di essere presi in giro e schiavizzati dai politici - afferma - Siamo in catene e vogliamo reagire». E aggiunge: «Quello che è successo con Mafia Capitale è davvero uno schifo. Serve un controllo ferreo degli appalti, insieme alle forze dell'ordine». E tra le sue proposte figura anche l'istituzione di «un servizio di controllo del territorio con personale munito di telecamere e macchine fotografiche, per cogliere in flagrante e segnalare borseggi e altri episodi del genere». A sostenere la candidatura a sindaco di Di Francesco «una coalizione di cinque liste: Viva l'Italia, Lega Centro, Per Roma, Grillo parlante, Unione pensionati».
La candidata sindaco Giorgia Meloni ha presentato le cinque liste che sosterranno la sua candidatura. La prima è quella di Fratelli d'Italia, che non avrà alcun capolista ma i candidati saranno presentati in ordine alfabetico «per far valere il consenso», spiega la Meloni. Una lista «radicata sul territorio e che raccoglie una grande esperienza». «La lista della Lega - la seconda presentata dalla Meloni - è una lista composta per due terzi da persone che non vengono da una esperienza politica». C'è poi la lista civica 'Con Giorgià la cui capolista è Turchese Baracchi: «Una lista - spiega Meloni - senza alcun esponente politico ma fatta di professionisti, docenti universitari e persone del mondo dello spettacolo». In questa lista sono candidati anche il regista Luciano Cannito e Liana Gigliozzi, la «figlia di un uomo vittima dei rastrellamenti nazisti», come spiegato dalla Baracchi.
ltre due liste a sostegno sono quella della 'Federazione popolare per la libertà' capeggiata da Giuseppe Cossiga e quella dei liberali i cui candidati saranno presentati in ordine alfabetico e tra cui figura Maurizio Irti, esponente del mondo produttivo romano. Per la Meloni, quella di oggi è stata la «prima occasione di rappresentare questa bella squadra, la risposta migliore a chi ha fatto girare la voce di un mio ritiro».
«Finalmente, con le liste, si parte per la campagna elettorale». Lo scrive Francesco Storace. «Ci presentiamo - in 14 Municipi e al Consiglio comunale - col simbolo della Lista Storace a sostegno di Alfio Marchini, che ha voluto la nostra presenza in coalizione a pieno titolo.
Mario Adinolfi si candida ufficialmente a sindaco di Roma. Il giornalista, ex deputato e blogger italiano si è presentato questa mattina nell'ufficio elettorale di via Petroselli per consegnare le liste elettorali. A sostenerlo il Movimento del Popolo della Famiglia. Simbolo: una famiglia stilizzata che si tiene per mano e la scritta 'No gender nelle scuolè. A guidare la lista che sostiene la corsa di Adinolfi Gianfranco Amato, presidente dei Giuristi per la vita, protagonista del Family Day ed attivista no gender nonchè segretario nazionale del Popolo della Famiglia. «Abbiamo la candidata più giovane in assoluto - racconta Adinolfi - perchè compirà 18 anni dopodomani. Si chiama Beatrice Poli, una volontaria Unitalsi. Poi nella lista donne, mamme e molti giovanissimi. Ci saranno anche Giovanni Marcotuglio, caporedattore del quotidiano La Croce ed Enrico Eke, espressione della comunità nigeriana a Roma. Al I Municipio candidiamo come presidente Fabrizio Lastei di Militia Christi». «Considerando che siamo nati 55 giorni fa è un risultato straordinario - commenta -. A Roma è stato faticoso costruire, senza una struttura di partito, una lista per il Comune e in tutti Municipi della Capitale».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero