E alla fine la povera volpe Giglio venne sfrattata dai topi del parco

E alla fine la povera volpe Giglio venne sfrattata dai topi del parco
Sfrattata. Dalla notte al giorno. Le è bastato distrarsi un attimo, per ritrovarsi la “casa” occupata da quegli ospiti inattesi (e indesiderati). Vittima...

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Sfrattata. Dalla notte al giorno. Le è bastato distrarsi un attimo, per ritrovarsi la “casa” occupata da quegli ospiti inattesi (e indesiderati). Vittima dell’invasione primaverile, è la volpe Giglio, ormai una mascotte di villa Pamphilj e dell’Associazione che da tempo segue le sorti di questa immensa area. Non è l’unica volpe ospitata da questo spicchio verde della Capitale, che ormai è stato invaso anche dai topi. Qualche giorno fa, infatti, un avventore del parco ha catturato in uno scatto la volpe sotto sfratto, guardata a vista da un topo (per nulla -ino), che si era sistemato nella sua tana, a ridosso del laghetto.


I topi, ricorda l’Associazione, ci sono sempre stati, «ma mai come negli ultimi mesi si sono visti così numerosi». I veri responsabili, per l’Associazione, «sono alcuni frequentatori del parco: dando da mangiare agli animali selvatici presenti nel laghetto, hanno attirato i topi, i quali ormai hanno imparato a conoscere i luoghi dove viene distribuito il cibo». Così, le volpi, non avendo più necessità di procacciarsi i pasti, non rappresentano un pericolo per i roditori. Da qui, la richiesta al Comune di posizionare cartelli con divieti e sanzioni ma anche di fermare la prolificazione dei topi (nell’interesse non solo di Giglio ma anche di chi frequenta il parco).

marco.pasqua@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero