I topi, ricorda l’Associazione, ci sono sempre stati, «ma mai come negli ultimi mesi si sono visti così numerosi». I veri responsabili, per l’Associazione, «sono alcuni frequentatori del parco: dando da mangiare agli animali selvatici presenti nel laghetto, hanno attirato i topi, i quali ormai hanno imparato a conoscere i luoghi dove viene distribuito il cibo». Così, le volpi, non avendo più necessità di procacciarsi i pasti, non rappresentano un pericolo per i roditori. Da qui, la richiesta al Comune di posizionare cartelli con divieti e sanzioni ma anche di fermare la prolificazione dei topi (nell’interesse non solo di Giglio ma anche di chi frequenta il parco).
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