Roma, traffico di cocaina: sgominata organizzazione. A capo "Robertino", ex della banda della Magliana. Venti arresti

Cocaina sul mercato della Capitale. C'era un ex appartenente alla Banda della Magliana a capo di un'organizzazione dedita al traffico di droga sgominata dalla Guardia di...

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Cocaina sul mercato della Capitale. C'era un ex appartenente alla Banda della Magliana a capo di un'organizzazione dedita al traffico di droga sgominata dalla Guardia di finanza. L'inchiesta, coordinata dalla Dda di Roma e condotta dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf, ha portato il gip ad emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 20 persone.

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L'organizzazione avrebbe immesso sul mercato ingenti quantità di cocaina ed era guidata da Roberto Fittirillo, detto Robertino, personaggio già noto alle forze di polizia proprio per aver fatto parte della Banda. L'operazione "Magliana Fenix" è condotta dai militari del comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma.

L'operazione e il sodalizio

Fittirillo è stato coinvolto in varie inchieste giudiziarie e imputato nel processo seguito all'operazione “Colosseo”, in cui fu accusato di concorso in diversi omicidi e traffico di droga. Negli anni successivi a questi fatti, non sono emerse ulteriori vicende in cui "Robertino" sia risultato in collegamento con il mondo del crimine romano. Dal suo quartiere di origine, il Tufello, dove già vari collaboratori di giustizia intranei alla “Banda della Magliana” avevano all’epoca dichiarato che operasse, Fittirillo ha diretto e gestito una strutturata organizzazione articolata in due rami (la logistica e la distribuzione), che riforniva altri sodalizi attivi nella vendita all’ingrosso di droga nella Capitale. L’aspetto logistico era gestito dal figlio Massimiliano (classe 1976) e dai complici Enrico Gentilezza (classe 1960) e Angelo Braccini (classe 1962), tutti destinatari del provvedimento cautelare. Al ramo della distribuzione spettava, invece, il compito di individuare gli acquirenti e contrattare le forniture; questo fondamentale ruolo era demandato agli arrestati Alessio Marini (classe 1984), Stefano Rossetti (classe 1976) e Massimiliano Raguli (classe 1965), saltuariamente coadiuvati da Danilo Perni (classe 1970). La complessa rete di connivenze comprendeva, inoltre, ulteriori personaggi – tutti acquirenti all’ingrosso e, pertanto, parimenti destinatari della misura cautelare in carcere – alcuni dei quali già noti alle locali cronache giudiziarie.

Si tratta, in particolare, di Fabrizio Fabietti (classe 1977), arrestato dai Finanzieri del G.I.C.O. nel novembre 2019 nell’ambito dell’operazione “Grande Raccordo Criminale” perché al vertice, insieme a Fabrizio Piscitelli (Biabolik), di un’autonoma organizzazione criminale dedita al narcotraffico. Le indagini hanno restituito uno spaccato di elevato livello criminale, tecnologicamente al passo con i tempi e attrezzato per cercare di eludere le attività di prevenzione e repressione delle forze dell’ordine. Oltre all’utilizzo di utenze telefoniche riservate e munite di sistemi di criptaggio delle comunicazioni, la distribuzione della cocaina avveniva secondo un collaudato modus operandi finalizzato a frazionare le fasi della consegna e vanificare eventuali interventi repressivi. Gli acquirenti, infatti, venivano invitati a posteggiare l’autovettura nei pressi di un luogo convenuto, affinché i complici addetti alla logistica, una volta prelevate le chiavi del mezzo, potessero rifornirlo della partita di droga pattuita senza che i corrieri della droga, più esposti alle indagini, fossero direttamente coinvolti nello scambio. Ciò nonostante, le attività di monitoraggio hanno consentito di ricostruire la compravendita, in pochi mesi, di circa kg. 120 di cocaina, per un valore stimato “al dettaglio” di oltre 5 milioni di euro. Le azioni di contrasto assicurate nel corso delle indagini e culminate nell’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare testimoniano l’impegno della Procura della Repubblica e delle Fiamme Gialle di Roma nella tutela della legalità e nel contrasto ai traffici illeciti.

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Il Messaggero