Cade in ospizio e muore: «Medicata con i surgelati». Arrestato per omicidio il titolare della struttura a Marino. Il Riesame lo libera

Per la Procura l'uomo, invece di chiamare i soccorsi, ha rimesso l’anziana a letto agonizzante

Cade in ospizio e muore: «Medicata con i surgelati». Arrestato per omicidio il titolare della struttura
ll titolare di una casa di riposo di Marino è finito in carcere il 9 giugno 2023 con l’accusa di omicidio volontario per la morte di un’anziana di Roma. Ad...

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ll titolare di una casa di riposo di Marino è finito in carcere il 9 giugno 2023 con l’accusa di omicidio volontario per la morte di un’anziana di Roma. Ad arrestare il quarantaduenne è stata la polizia di Marino, su ordine del gip di Velletri. Ma il 21 settembre 2023 il Tribunale del riesame di Roma ha accolto il ricorso dell'avvocato Massimiliano Luigi Scialla (difensore dell'indagato, in quel momento detenuto ai domiciliari) e ne ha disposto l'immediata liberazione. 

L’uomo era accusato dalla Procura di aver provocato la caduta della donna e di aver atteso tutta la notte per chiamare i soccorsi, provando a tamponare l’ematoma con una busta di piselli surgelati nonostante i collaboratori gli avessero segnalato la gravità della situazione. Il tutto è avvenuto in una struttura per anziani immersa nel verde dei Castelli Romani, nel territorio di Marino, in zona Frattocchie. L’inizio della vicenda che ha portato l’indagato in carcere, in attesa di essere sentito dal giudice, risale ai primi giorni del mese scorso. Secondo la ricostruzione degli investigatori, nel tardo pomeriggio del 2 maggio il titolare della casa di riposo, G.F., si stava prendendo cura di una delle sue ospiti: una donna romana di 90 anni.


La “nonnina” era in sedia a rotelle e lui avrebbe provato a renderle la seduta più comoda. Tentando di spostarla l’avrebbe invece fatta cadere all’indietro, facendole sbattere la testa e provocandole una ferita. Vedendo la situazione, l’uomo avrebbe dovuto immediatamente chiamare il 112 per far intervenire i medici. Secondo i risultati delle indagini dei poliziotti, l’avrebbe rimessa a letto, mettendole una confezione di surgelati sull’ematoma. Inoltre non avrebbe consentito ai collaboratori di chiamare i soccorsi nemmeno quando, nella notte, gli hanno detto che la novantenne stava diventando cianotica. Lo avrebbe fatto solo la mattina, al ritorno nella casa di riposo, comunicando però che l’anziana era caduta da sola dal letto. Così sarebbero passate diverse ore tra l’incidente e l’intervento dei medici.

Ma, dall'esito della consulenza disposta dalla Procura di Velletri, è emerso che nonostante "erano stati ritardati i necessari accertamenti strumentali del tipo Tac", "la vastità dell'emorragia e le condizioni generali pregresse della paziente - si legge nell'ordinanza dei giudici del Riesame - rendevano praticamente ininfluente la tempestività o meno del soccorso".



 

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Il Messaggero