Qualcuno, tra gli addetti ai lavori, ormai cita una delle frasi simbolo di “Highlander”: «Ne resterà soltanto uno». E a giudicare dalle ultime mosse...
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RISSE E ACCOLTELLAMENTI
L’ultimo a chiudere i battenti, in ordine di tempo, è stato, ieri, l’Alibi, tempio della trasgressione già dagli anni Novanta e, oggi, nel mirino della polizia per «motivi di ordine e sicurezza pubblica». Nove gli episodi complessivi contestati dagli agenti relativi al solo 2019. L’ultimo è stato registrato lo scorso weekend, quando un ragazzo egiziano è stato accoltellato al petto fuori dal locale, in seguito ad una lite scaturita all’interno. Dieci i giorni di prognosi riservati al malcapitato. A marzo, invece, un cliente si era rivolto alla polizia in seguito ad un’aggressione da parte di un rapinatore; un’altra persona, invece, era stata colpita al volto durante una scazzottata. Questi i fatti più gravi, ai quali se ne aggiungo altri 6, tutti registrati nei primi 4 mesi di quest’anno. L’anno scorso, invece, gli episodi contestati, nel provvedimento del questore, sono 7: riguardano risse e reati contro la persona e il patrimonio. Lo scorso fine settimana, invece, era toccato alla Locanda Atlantide, a San Lorenzo: una zona particolarmente “attenzionata” dopo la morte di Desireé. Nella discoteca, che si trova a pochi metri da dove, lo scorso ottobre, fu trovato il corpo della sedicenne, gli agenti hanno riscontrato la «presenza di pregiudicati» e «carenze strutturali».
SICUREZZA PUBBLICA
«A febbraio avevamo già visitato la struttura – spiega ancora la Cannavale – e avevamo disposto 15 giorni di chiusura. Ma i gestori hanno scelto di n on rispettare le norme e così siamo passati al sequestro». Numerose le violazioni penali contestate: sistema antincendio carente, una uscita di emergenza chiusa, buttafuori non in regola. «Vista la necessità di tutelare l’incolumità e la sicurezza pubblica, considerando la reiterazione del reato, si è proceduto al sequestro del locale», ricorda la polizia. Sempre lo scorso weekend, un altro provvedimento, più “soft”: tre giorni di chiusura per il Factory, luogo cult per Roma Nord (il proprietario ha già annunciato ricorso al Tar). I controlli, fanno sapere dalla Questura, procederanno senza sosta, ogni weekend. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero