In Campidoglio è arrivato lo scorso Primo ottobre per ricoprire il ruolo di Direttore della Direzione Infrastrutture Fisiche ICT del Dipartimento Trasformazione...
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Feti sepolti al cimitero Flaminio, la Procura di Roma apre un'inchiesta
Giovanni Fazio è ligure ed è fondatore e segretario della Smart City Association Italy, un think thank che è stato presieduto dall'attuale dirigente della Trasformazione Digitale Raffaele Gareri e dove siede anche l'ex assessore alla Roma semplice Flavia Marzano.
A Como, la questione telecamere che Fazio ha seguito da vicino non è andata benissimo. E vale la pena raccontarla, visto che nel piano triennale Ict di Roma capitale si punta molto sulle ultimissime tecnologie a disposizione e prevede la creazione attraverso una tecnologia europea open source di una "Roma Data Platform" che al momento raccoglie i dati, geografici ed amministrativi, provenienti da Infocamere, da un operatore telefonico e dal settore mobilità. Successivamente raccoglierà anche i dati del Turismo, della Mobilità, PagoPA, Citizen Relationship Management, Casa digitale del Cittadino, SPID. Ariveranno in questa Piattaforma Dati anche i dati generati dagli utilizzatori delle Piazze Smart di Roma Capitale, un’iniziativa di riqualificazione digitale dei salotti urbani che nella prima fase di sperimentazione coinvolge il IV Municipio «ma che, in una fase successiva, riguarderà molte altre piazze romane», si legge nella relazione di Gareri scritta per il Forum PA di quest'anno. Della prima piazza smart della Capitale a Pietralata ne abbiamo scritto qui.
A Pietralata la prima piazza smart di Roma
Cosa è successo a Como? Nel 2018 il Comune aveva deciso di installare un sistema di videosorveglianza molto avanzato, collegato a un software che inizialmente era di marca cinese, Huawei, ma poi si è optato per un brand coreano, Hanwha.
Una questione che tornerà attuale visto che a Roma è previsto un massiccio investimento in occhi elettronici e in telecamere in grado di ingrandire le immagini e operare in tempo reale un riconoscimento facciale. La sindaca Virginia Raggi ne aveva annunciato l'installazione nell’area del Colosseo e in quella di Piazza Vittorio Emanuele II. Le monterà e le pagherà il colosso cinese Huawei. Ma Roma Capitale «non ha ancora ricevuto nei dettagli la proposta di liberalità della società cinese, e si è dunque riservata di valutare la fattibilità giuridica e tecnica che emergerà dal progetto», stando all'ultima dichiarazione in tema risalente a metà aprile del 2019 dell'allora sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero