Il papà picchiava la madre anche davanti a Deborah, quando lei era appena 14enne. Ecco perché i carabinieri nel 2014, quando Antonia denunciò per le percosse...
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Successivamente Lorenzo, per quella stessa denuncia, finì in galera per sei mesi e terminò di scontare la pena ai domiciliari, sempre nella casa di via Aldo Moro, a Monterotondo, con la compagna e la figlia. Antonia aveva acconsentito a riaccoglierlo convinta che i mesi trascorsi a Rebibbia avessero contribuito a disintossicarlo dalla droga. Invece, dopo un periodo di relativa tranquillità, l'inferno ricominciò. Fino al drammatico epilogo di domenica all'alba con la morte del 41enne.
Ad ogni modo l'informativa inviata alla procura dei minori non ebbe seguito. I servizi sociali conoscevano, comunque, la situazione dell'uomo. Il comune di Monterotondo aveva provato a reinserirlo nel mondo del lavoro.
Tutti tentativi che avevano avuto un esito negativo, dal momento che l'uomo, seguito anche dal Sert e dal Dsm, era scostante e refrattario. «Qualche mese fa - dice il vicesindaco Antonino Lupi - abbiamo contattato una psichiatra che lo aveva assistito in passato». Su Deborah nessuna segnalazione, «una studentessa modello e una ragazza ben inserita nel contesto sociale».
Intanto ieri i carabinieri hanno acquisito tutte le comunicazioni dei servizi sociali e sentito i nonni materni della 19enne. Anche loro hanno confermato i maltrattamenti subiti dalla figlia . Oggi alle 14,30 si svolgeranno i funerali di Lorenzo nella chiesa di S. Maria del Carmelo. Incerta la partecipazione di Deborah, finora protetta dai familiari.
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Il Messaggero