Roma, il VII municipio celebra Dante Alighieri con visite alle Tombe della via Latina e letture di brani de l'Inferno

Dantedì: il 25 marzo è la giornata nazionale istituita dal Consiglio dei Ministri per celebrare il Sommo poeta

i sepolcri dela via latina
Il 25 marzo del 2020 è stato istituito dal Consiglio dei Ministri il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri: una data simbolica, in quanto...

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Il 25 marzo del 2020 è stato istituito dal Consiglio dei Ministri il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri: una data simbolica, in quanto è quella che secondo gli studiosi è l’inizio del viaggio in cui Dante si perde nella “selva oscura”. La decisione fu presa in previsione del settecentesimo anniversario della morte e da allora in tutta Italia si rinnovano le celebrazioni in ricordo di Dante Alighieri. Sono numerose le iniziative anche per quest’anno, il settimo municipio ha deciso di dedicargli due giornate con altrettante iniziative, il 25 marzo e 4 aprile. Il primo appuntamento in programma il 25 marzo, alle 10, con una visita speciale presso le Tombe della via Latina. Per l'occasione, Stefano Maria Palmitessa leggerà "Il Canto di Ulisse" da Se questo è un uomo di Primo Levi. Paola Sarcina declamerà il V canto de L'Inferno, dedicato a "Paolo e Francesca”, l’appuntamento sarà in via dell'Arco di Travertino, 151.

 

 

Per il 4 aprile l’appuntamento si rinnova sempre lungo le Tombe della via Latina: alle 10 verranno letti i di brani de l'Inferno e tutti i presenti potranno con una visita straordinaria accedere al cantiere di scavo della Villa degli Anicii. «E’ un’iniziativa del parco dell’Appia Antica che insieme al Touring Club e al settimo municipio hanno organizzato questa due giorni dedicate a Dante - dice Massimo Marzano volontario del Touring Club - la zona delle Tombe della via Latina rappresenta uno dei complessi funerari più importanti». L'area fu scoperta da Lorenzo Fortunati, cittadino amante dell'archeologia che, a metà del 1800, vi esegui a proprie spese gli scavi. Il Parco segue per circa 450 metri l'antico percorso della via Latina, costeggiata da numerosi monumenti funerari datati dall'età repubblicana all'alto medioevo.Tra le tombe più importanti ci sono il Sepolcro Barberini (o dei Corneli), un edificio a tre piani databile al II sec. d.C., il Sepolcro dei Valeri, databile tra il 160 e il 170 d.C., il Sepolcro dei Pancrazi, della fine del I sec. d.C., alle sue spalle poi ci sono le tracce di una villa del I sec. d.C. della famiglia degli Anici su cui fu successivamente eretta, durante il pontificato di Leone Magno nel V sec. d.C., una Basilica dedicata a S. Stefano Protomartire, meta di pellegrinaggi fino al 1200, i cui resti sono ancora visibili.

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Il Messaggero