Covid e test rapidi, privati nel caos: pronti 300 medici di famiglia

Covid e test rapidi, privati nel caos: pronti 300 medici di famiglia
La corsa dei medici di base per poter eseguire i tamponi rapidi del Coronavirus è partita ieri: 200 studi - e 300 dottori - hanno aderito alla proposta rispondendo al...

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La corsa dei medici di base per poter eseguire i tamponi rapidi del Coronavirus è partita ieri: 200 studi - e 300 dottori - hanno aderito alla proposta rispondendo al bando. Bisognerà ora attendere i tempi tecnici ma gli ambulatori già da lunedì si attrezzeranno per il nuovo servizio. Il primo passo sarà un corso di aggiornamento per la procedura. Poi, gli studi dovranno anche organizzare percorsi ad hoc e orari differenziati. I pazienti non dovranno mischiarsi o incrociarsi. In settimana infine, dalla Regione partiranno i kit, con i tamponi e i macchinari per processarli.


È invece ancora caos per i laboratori di analisi privati. Sarebbero 135 quelli che agli uffici regionali hanno offerto la disponibilità. Ma ancora ieri, solo 1 su 10 era pronto per il servizio.

 

 

Tempi tecnici

 

«Con questi numeri siamo in grado di sostenere gli ospedali e i drive in per i test rapidi - commenta Pierluigi Bartoletti, segretario del Fimmg di Roma - La lista si allungherà ancora. Questa è solo la fase di avvio. Un passo determinante e importante per la situazione che stiamo vedendo con la curva dei contagi che continua a salire e gli ospedali ormai allo stremo. Non resta che aspettare i tempi tecnici di attuazione». Dunque, il paziente potrà prenotare il tampone direttamente dal medico di base volontario. «Il primo passo sarà non mischiare chi verrà a studio per il tampone con quelli con altre patologie» precisa Fabio Valente, vice segretario della Fimmg. Una volta sottoposto all’esame, il paziente dovrà attendere i risultati fuori dallo studio: «Non potranno restare nella sala d’attesa dovranno uscire e poi verranno contatti. Stiamo ancora studiando come. Da lunedì - conclude Valente - inizieremo con gli aggiornamenti professionali per l’utilizzo di kit e strumenti per processare i tamponi. Quindi pianificheremo tutta la procedura».

 

I laboratori

 

La lista è lunghissima: 135 laboratori di analisi privati hanno aperto, con un accordo regionale, le porte per i test rapidi. Ma molti, almeno per il momento, solo sulla carta. Ancora ieri appena 1 su dieci era pronto, in giornata, a eseguire il tampone rapido. Alcuni con i centralini in tilt “non raggiungibili” come Analisi Cliniche Giulio Ciaffi di viale Libia. Altri devono attrezzarsi: «Non siamo pronti, ci deve ricontattare la prossima settimana». Una risposta “fotocopia” dal centro Radiologica Romana, di via Stazione della Storta, al Gilar, in via Genina. E dal centro Artemisia, sulla via Cassia. Sebbene sia nell’elenco regionale non è ancora pronto per il servizio. Allora, quando? «Non lo sappiamo riprovi a chiamare» rispondono dal centralino. Alcuni addirittura non prevedono il servizio almeno fino al mese prossimo. Come i laboratori di Analisi Cliniche Castelfidardo, in via Castelfidardo. Quelli, i pochi, che si sono già attivati invece sono intasati dalle richieste. Così hanno predisposto una lunghissima lista di attesa: «Processiamo fino a 60 tamponi al giorno ma le richieste sono troppe. Abbiamo un elenco di dieci pagine di persone che aspettano una nostra chiamata», dicono dal Flaminio 9 di viale Flaminio. Al poliambulatorio Semeiologico Romano di viale Africa, invece, la prossima data disponibile è il prossimo 27 ottobre. Il laboratorio Analisi Cliniche Gianturco per gestire il servizio prenotazione ha aperto canale Whatsapp: «Buonasera - scrivono - dovremmo iniziare mercoledì prossimo ma per l’appuntamento ci dobbiamo risentire la prossima settimana». C’è pure chi, si era fatto trovare pronto all’avvio. «Ma abbiamo terminato i tamponi, non possiamo più prendere appuntamenti fino a lunedì» rispondono dal laboratorio Analisi Cliniche Alessandrini di viale Mazzini. Pronto e già disponibile però il centro analisi cliniche Luisa, di via Padova: «Se ha urgenza perché crede di essere positivo per un contatto può venire anche ora - rispondono - se invece non ha urgenza, lunedì siamo disponibili nell’orario che preferisce».
 

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Il Messaggero