Riaprono le librerie e i romani chiedono “Spillover", il testo sui cacciatori di virus

La libreria Cicerone a largo Chigi
Alla riapertura delle librerie dopo lo stop causa coronavirus, i romani scelgono Spillover, testo sull’evoluzione delle pandemie pubblicato nel 2012 dedicato ai cacciatori...

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Alla riapertura delle librerie dopo lo stop causa coronavirus, i romani scelgono Spillover, testo sull’evoluzione delle pandemie pubblicato nel 2012 dedicato ai cacciatori di virus. «In molti hanno scelto il libro di David Quammen», spiega Andrea Felici, operatore della libreria Minerva di piazza Fiume. «La riapertura è andata bene, la gente ha risposto positivamente, magari anche per fare due passi. Nella mattinata abbiamo avuto una quarantina di clienti, per lo più residenti perché è comunque prescritto l’uso delle librerie di zona. Noi abbiamo clientela fissa tra i residenti». Guanti, mascherine, igienizzante e si entra. Anche se ovunque il numero di clienti consentito in contemporanea negli spazi è contingentato, a seconda delle dimensioni dei locali. Si va dall’ingresso consentito ad una sola persona a tre, perché comunque all’interno si può circolare ed è necessario evitare che più persone si trovino davanti agli stessi scaffali. In alcuni casi si arriva fino a sei-sette persone. È il caso della libreria Cicerone, nel centralissimo largo Chigi. «Per fortuna il nostro ambiente è grande e le misure di sicurezza ci sono», spiegano i titolari, i fratelli Gabriele e Massimo Botrini, che lanciano anche un «appello, a tutti i romani: in questo periodo molti sono stati obbligati agli acquisti online, ora piano piano si amplierà l’offerta delle attività aperte. Il nostro appello è tornare a frequentare i negozi di prossimità. Oggi si cammina per le strade con le saracinesche dei negozi abbassate. Ma il rischio è che rimangano abbassate in maniera permanente. Il commerciante è un presidio del territorio. Passata l’emergenza, scendiamo dal negoziante sotto casa».

 
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Sulla circonvallazione Casilina ha aperto il punto vendita delle Edizioni Alegre: «Eccoci! Dopo esattamente 40 giorni la nostra libreria da oggi è di nuovo aperta! Potete venire a trovarci in tutta sicurezza, rispettando le norme e il distanziamento fisico, ma riducendo così il nostro distanziamento sociale, obiettivo che da sempre abbiamo sia come libreria di quartiere che con tutto il lavoro culturale della nostra casa editrice». I libri si possono esaminare su cataloghi online e arrivare in negozio a colpo sicuro. Un sistema adottato da molte delle librerie che hanno deciso di aprire, come la prenotazione telefonica: quando si arriva in negozio, non resta che ritirare i libri. Possibilità offerta anche dalla libreria angloamericana in via della Vite. «I clienti possono venire qui e scegliere. Ma possono chiamarci o inviarci un messaggio per richiedere i testi, noi glieli facciamo trovare pronti», spiega la titolare Cristina Donati.

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Il Messaggero