Viaggio nella Roma sospesa che aspetta la caduta dell'asteroide

Viaggio nella Roma sospesa che aspetta la caduta dell'asteroide
«Vai piano che c'è il coronavirus» si raccomanda una mamma, parlando al telefono con la figlia che si mette al volante, ed è seria, non ha alcuna...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Vai piano che c'è il coronavirus» si raccomanda una mamma, parlando al telefono con la figlia che si mette al volante, ed è seria, non ha alcuna voglia di scherzare. Questi sono giorni che non dimenticheremo mai, giorni sospesi, Roma in attesa dell'asteroide che potrebbe cadere sulla testa di migliaia di persone scegliendole a caso, tu sì, tu no. Si cerca di fare finta di niente. La mascherina no, meglio evitare le prese in giro degli amici; la sciarpetta davanti alla bocca invece sì, anche se è l'inverno più caldo di sempre, non serve a niente ma dà un senso di protezione. Si respira un'aria di apocalisse, a Monteverde musulmani e cristiani si incontrano per pregare insieme contro il virus. Un filo di tensione scorre sotterraneo e ogni tanto dà una scarica: alla fermata dell'autobus qualcuno starnutisce un «ecciù!» e alle sue spalle una voce lancia uno spontaneo «eccheccaz!». C'è chi vuole per forza cogliere gli aspetti positivi: l'Atac che finalmente pulisce i treni e gli autobus («sanificazione straordinaria»), i mezzi meno affollati del solito. Gaia racconta: «In metro mi cola il naso. Come faccio?», non osa soffiarselo per paura di ricevere minacce e ritorsioni. Sono i giorni dell'amuchina venduta nei distributori di merendine, tra i wafer e i biscotti al cacao. Nelle scuole i genitori, oltre alla consueta carta igienica, portano disinfettanti: in un'elementare del centro una mamma offre un grosso flacone. «Mettetelo nei bagni, è buono, lo usa mio marito al lavoro». «Suo marito lavora in ospedale?» chiede la maestra. «No, in un'agenzia di pompe funebri».


pietro.piovani@ilmessaggero.it
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero