Chiusa in casa per il coronavirus, ma costretta a convivere con una sconosciuta

Chiusa in casa per il coronavirus, ma costretta a convivere con una sconosciuta
Roberta vive da sola in un appartamento grande, perciò da anni ha scelto di affittare ai turisti una delle stanze, bed & breakfast con uso di cucina. Quando il...

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Roberta vive da sola in un appartamento grande, perciò da anni ha scelto di affittare ai turisti una delle stanze, bed & breakfast con uso di cucina. Quando il coronavirus si è abbattuto sulle nostre vite, Roberta stava ospitando una signora svedese che aveva appena iniziato un periodo di studi a Roma e prevedeva di trattenersi a lungo. Alle prime notizie dell’epidemia in Italia, la padrona di casa si aspettava che la sua ospite facesse subito le valigie, e invece niente. Prima, quando si poteva uscire, era diverso, ma in tempi di quarantena dividere l’abitazione con uno sconosciuto non è piacevole. Oltretutto la scandinava non rinunciava alle sue passeggiate turistiche, di giorno se ne andava in giro per il centro rischiando il contagio, poi al pomeriggio rientrava a casa. Roberta ha cercato di farglielo capire con le buone: le metteva davanti agli occhi le notizie sull’epidemia italiana riportate dai siti internazionali, le riferiva le storie più drammatiche, la teneva aggiornata sul numero di contagi. Finché un giorno ha deciso di rinunciare alla diplomazia: «Senti bella, ti rimborso i soldi ma tu te ne devi andare via, capito?». La signora si è chiusa in camera per altri due giorni, poi finalmente ha fatto le valigie, si è messa il cappotto e ha varcato il portone di casa con un freddo «goodbye». Ora Roberta è libera di soffrire di solitudine, come tutti i single in questa disgraziata quarantena.


pietro.piovani@ilmessaggero.it
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Il Messaggero