Coronavirus Ditte di restauro, affittacamere, istituti religiosi che lavorano come B&B, colorifici, studi di progettazione, addirittura due stabilimenti balneari. Il prefetto...
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Coronavirus, ad aprile in arrivo misure per altri 50 miliardi. Ma slitta il decreto liquidità
Dopo avere autorizzato, la settimana scorsa, 83 fabbriche del settore della Difesa e dell'Aerospazio, il prefetto Gerarda Pantalone ha iniziato a vagliare le 3.500 richieste che sono arrivate dalle imprese romane. Non si tratta naturalmente di supermercati, farmacie, negozi di ottica e degli altri tipi di esercizi già consentiti dai decreti del governo. Ma di tutte quelle imprese che operano (o sostengono di operare) nell'indotto. O ancora di aziende che dichiarano di dover restare aperte per rimanere produttive alla ripresa delle attività.
In Prefettura sta lavorando una task force di 40 persone. Le pratiche continuano ad affastellarsi sulle scrivanie: dalle imprese di Roma e provincia arrivano richieste al ritmo di 4-500 al giorno. Ieri sera si era raggiunta quota 3.500 domande. Quasi 2mila però sono già state esaminate. Per 1.500 gli esperti del prefetto non hanno trovato problemi: le aziende potranno continuare a lavorare nelle prossime settimane. Per 500 invece Pantalone è in dubbio. Per questo ha chiesto approfondimenti alla Finanza e alla Camera di Commercio, coinvolgendo in questa trattativa anche i sindacati. Di che tipo di aziende si tratta? Nel mucchio c'è un po' di tutto: fornitori di rotoli per scontrini, fabbriche di ascensori, ditte di recupero crediti, consulenze informatiche, tornerie, antennisti, commercio al dettaglio di ferramenta, noleggio auto.
E ancora: spedizionieri, grossisti di materiale per le ristrutturazioni o di strumenti idraulici, professionisti per la consulenza del lavoro, aziende impegnate nel taglio di legna e nel disboscamento, nella realizzazione di carta, nella produzione di componenti elettromedicali. Starà alle Fiamme gialle, spulciando le fatture e i preventivi stilati per le consegne dei prossimi giorni, accertare che effettivamente queste imprese operino a supporto dei settori essenziali, anche durante il lockdown. Per tutti le altre ditte invece arriverà il decreto di sospensione del prefetto.
Per 16 imprese, si diceva, è già stato firmato nelle ultime 24 ore.
Il Messaggero