Roma, il manager cinese a Roma: «Italiani state a casa, ecco per voi le mascherine»

Andrea Xudong Xu, Ceo di Bosideng Europa
Quando l'incubo del coronavirus sembrava lontano anni luce dal nostro Paese, era lui Andrea Xudong Xu, importante manager della moda cinese, a informare gli italiani che i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando l'incubo del coronavirus sembrava lontano anni luce dal nostro Paese, era lui Andrea Xudong Xu, importante manager della moda cinese, a informare gli italiani che i suoi connazionali di rientro dalla Cina si ponevano tutti automaticamente in quarantena: 14 giorni in stanze completamente separate dal resto della famiglia, oppure in camere di hotel o in villette fuori città appositamente affittate, per scongiurare qualsiasi possibilità di contagio. Chi non era in grado di sostenere le spese, riceveva il controbuto dall'intera comunità o dal datore di lavoro.


Coronavirus Roma, supermercato vendeva mascherine non a norma: sequestrati oltre 30mila pezzi

Adesso, paradossalmente, è lui a non smettere di dire ai suoi amici, colleghi e conoscenti italiani, di non uscire, di non sottovalutare il rischio. "Mi raccomando restate a casa, se l'Italia avesse fatto 14 giorni di chiusura totale, ferrea, al 100 per cento e non all'80 o al 90, probabilmente saremmo già fuori". Ma Xu, Ceo di Bosideng Europa, azienda leader nella produzione di piumini, non si attiva solo a parole. Per quanto è nelle sue possibilità ha già fatte avere 500 mascherine agli agenti di polizia del Polo Tuscolano, a Roma, altre 3500 le ha donate alla comunità di Sant'Egidio che nella Capitale continua a offrire assistenza ai tanti senzatetto, agli anziani e alle famiglie che vivono in difficoltà, dalla Cina ha già organizzato due carichi in partenza in queste ore per l'Italia, con diecimila tute di protezione destinate ai medici e agli infermieri dell'ospedale di Benevento e, grazie all'aiuto delle autorità dello Changshu, la sua città di origine, con 40mila mascherine e 10mila paia di occhiali protettivi per la provincia di Taranto. Non basta, con i familiari e la rete delle associazioni cinesi a Roma, sta distribuendo mascherine per quanto gli è possibile. E tanti romani in questi giorni nelle cassette della posta stanno trovando una sorpresa più che gradita: le mascherine. "In questi anni a Roma e in Italia - spiega - abbiamo stretto legami di amicizia ed economici importanti e come cinesi ci sentiamo in dovere di aiutare chi adesso si trova a combattere con questo nemico invisibile comune. C'è bisogno della pace mondiale per stare tutti bene". Xu ricorda i giorni di autoisolamento in un albergo del Salario tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio. "E' una continua quarantena - scherza ora - infatti ho evitato di tornare in Cina in questo periodo altrimenti adesso mi metterebbero in isolamento anche là. Ma Roma è la mia seconda casa, l'Italia il mio secondo Paese. Per questo vorrei dire a tutti di non abbassare la guardia, di non uscire, di usare tutte le accortezze. A Prato dove la comunità cinese è molto grande non ci sono stati casi importanti di contagio del Covid-19 il che vuole dire che le nostre precauzioni che potrebbero sembrare eccessive hanno funzionato". Ma che cosa dovrebbero fare di più gli italiani? "Uscire davvero solo per lo stretto indispensabile - dice - qui per esempio ci sono molti ascensori e grandi condomini. In Cina all'ingresso di ogni condominio hanno messo distributori di gel disinfettante per  non infettare maniglie e spazi comuni; non pigiare i bottoni degli ascensori o degli interruttori senza protezione, anzi evitare l'ascensore che è uno spazio piccolo senza ricambio d'aria. Chi può faccia sempre le scale. Infine: la spesa e l'approvvigionamento. In Cina per ogni zona c'è un gruppo di volontari che riceve le chiamate e si occupa di portare il cibo o le medicine. Anche qui dovrebbe essere organizzato in quetso modo in maniera che nessuno esca. Questo virus è troppo furbo, più di noi". Xu non vede l'ora di tornare "in pista". Il ricordo delle passerelle è sfocato, sorride riguardando le foto con Chiara Ferragni più smagliante che mai. "Le imprese dell'abbigliamento stanno perdendo stagioni intere - commenta - le merci sono ferme nei magazzini e bisogna muoverle. Come? Aiutando gli imprenditori a spostare le merci sui mercati ancora aperti, bisogna aiutarli a svuotare i magazzini altrimenti i danni saranno irreparabili. E non vale solo per l'abbigliamento". 
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero