Coronavirus, romani in fuga dai mercati: «Fermi due banchi su tre»

Coronavirus, romani in fuga dai mercati: «Fermi due banchi su tre»
I mercati rionali vanno in crisi. Negli ultimi dieci giorni hanno visto crollare le vendite dal 50 all'80 per cento. «Due banchi su tre sono chiusi - lamenta Valter...

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I mercati rionali vanno in crisi. Negli ultimi dieci giorni hanno visto crollare le vendite dal 50 all'80 per cento. «Due banchi su tre sono chiusi - lamenta Valter Papetti, presidente della Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) di Confcommercio - in questo modo non possiamo più andare avanti». Meno evidente la crisi nei mercati di periferia come quello della Montagnola o di Valmelaina, fa sapere il responsabile del sindacato degli operatori ambulanti della Confesercenti Anva, Fabio Tallone, che però teme un peggioramento generale a partire dalla prossima settimana. Gli operatori del settore chiedono al Campidoglio di intervenire, con campagne di sensibilizzazione a sostegno alla categoria, che da tempo richiede sgravi sulle imposte locali, a partire dalla tariffa rifiuti. Ma il panorama, da Testaccio al mercato Trionfale, è desolante: tanti banchi vuoti, intere file di saracinesche abbassate. Nonostante il settore alimentare continui generalmente a mantenere i livelli delle vendite, i mercati vivono un momento di particolare difficoltà. È come se i romani avessero deciso di mettersi in protezione da soli. Senza contare che, specie nelle zone più centrali, manca anche il via vai di turisti.


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IL TOUR
«Prima ci dicono di stare tranquilli, che non è un'epidemia, che può colpire solo gli ultraottantenni, poi cambiano idea», dice la signora Silvana, mentre si aggira tra i banchi desolati di piazza San Giovanni. «Siamo con le braccia conserte da giorni. Con la chiusura delle scuole la situazione è precipitata. Se continua così saremo costretti a chiudere» dice Maria, titolare di una delle pescherie del mercato Trionfale. Poco più in la, i proprietari di un bar commentano: «Tanto che ce vengono a fa a lavora'». L'unico a non aver perso il sorriso è Ivo che, tra le sue delizie di Ariccia: «Non dobbiamo spaventarci, siamo italiani».
GLI AMBULANTI
Il futuro fa paura anche ai piccoli mercati di quartiere. Al mercato di via Guido Reni molti hanno preferito rimanere a casa così come in piazza Campo dei Fiori e al mercato dell'Unità. Pochi colori anche nel caratteristico mercato dei Fiori dove il responsabile, Marco Romiti, è preoccupato per le numerose cancellazioni degli ordini da parte degli hotel. Inutile addobbare alberghi vuoti: in questo periodo, appena il 10 per cento delle camere sono occupate, un dato mai visto prima. E in Centro si moltiplicano i cartelli con la scritta «Chiuso per ferie».

Barbara Carbone
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Il Messaggero