Scoperte due raccolte fondi abusive per Spallanzani e San Camillo: scattano le denunce

Scoperte due raccolte fondi abusive per Spallanzani e San Camillo: scattano le denunce
Ai tempi del coronavirus spuntano anche le raccolte fondi illegali per gli ospedali in prima linea nella pandemia. Le hanno smascherate le indagini della Polizia Postale. Due le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ai tempi del coronavirus spuntano anche le raccolte fondi illegali per gli ospedali in prima linea nella pandemia. Le hanno smascherate le indagini della Polizia Postale. Due le raccolte fondi non autorizzate e sconosciute intercettate. La prima in favore della terapia intensiva dell'Ospedale Spallanzani di Roma, è un'iniziativa pubblicizzata sulla nota piattaforma internazionale per la raccolta fondi gofundme (estranea agli illeciti accertati) si prefiggeva l'obiettivo di raggiungere la somma di 100mila euro e, per rendere ancor più credibile l'iniziativa, all'interno della pagina web riportava indebitamente il logo della Regione Lazio, venendo altresì indicato quale persona di riferimento l'attuale Presidente della Regione Lazio.


Altra raccolta fondi illecita era invece pubblicata su una specifica pagina Facebook e, in questo caso, l'apparente beneficiario delle somme raccolte sarebbe stato l'Ospedale San Camillo di Roma, all'oscuro della raccolta fondi: come accertato dalle indagini dei poliziotti, infatti, le somme di denaro donate sarebbero confluite su una carta di credito ricaricabile intestata a una persona di Roma. Per questo gli agenti della Postale, coordinati dal pool reati informatici della Procura della Repubblica di Roma, questa mattina hanno provveduto ad oscurare le due pagina web, mentre continuano le indagini per identificare ulteriori responsabili dei reati di truffa aggravata.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero