Regina Coeli e Rebibbia, lo strano blitz dei centri sociali prima dell'inizio della rivolta dei detenuti: «Non siete soli»

Difficile dire di chi sia la regia delle proteste che, in queste ore, hanno attraversato le carceri italiane. Ma ci sono due certezze, intanto: che alle manifestazioni, dalle...

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Difficile dire di chi sia la regia delle proteste che, in queste ore, hanno attraversato le carceri italiane. Ma ci sono due certezze, intanto: che alle manifestazioni, dalle Vallette a San Vittore, fino alla Capitale, di fronte agli istituti penitenziari, hanno preso parte anarchici ed esponenti dei centri sociali. Non solo. Nella serata di domenica, l'associazione “Rete Evasioni” (che chiede «libertà per tutti»), aveva dato vita ad un blitz davanti alle due carceri romane.  «Oggi siamo stati davanti a Rebibbia e Regina Coeli – hanno scritto, ieri sera, sulla loro pagina Facebook – Dentro ci sono state battiture, grida e in alcuni casi siamo riusciti a comunicare in maniera più diretta». Quindi, venti ore prima che le proteste scoppiassero a Rebibbia, gli esponenti di questa associazione avevano “dialogato” con i detenuti, urlando “libertà” (come documenta un video girato nella notte a Regina Coeli). E oggi, mentre la polizia circondava l'istituto penitenziario, gli stessi chiamavano a raccolta i centri sociali: «Ora tutta la Tiburtina bloccata. Si grida libertà, si pretende ora». E ancora: «Si sta aggiungendo parecchia celere. Raggiungete ora Rebibbia. Forza, tutti uniti». «La libertà non cade dal cielo, si strappa. Contro repressione e ogni galera», è lo slogan della rete anti-carceri, che spiega: «Se evadere è un istinto naturale per ogni prigioniera e prigioniero che non vuole farsi addomesticare, lottare è una scelta consapevole per rompere le catene dell’oppressione e dello sfruttamento». 

 
Un appello che viene subito raccolto da un'altra realtà antagonista romana, il progetto Degage: «Ora davanti al carcere di Rebibbia, chi può ci raggiunga”. Ancora, altri esponenti dei centri sociali: «Al tempo del Coronavirus, è tempo di agire». Ci sono poi i “Blocchi precari metropolitani” (protagonisti di occupazioni e sit-in): «Diritto alla salute per tutti. Amnistia subito». E poi "Teppa-Resistenze metropolitane": «Più di 20 carceri in rivolta in tutta Italia. Rebibba ora». Appelli che vengono rilanciati anche sui canali Telegram degli antagonisti, come “guerrilla news”, dove c'è persino una diretta delle rivolte e delle relative manifestazioni.


Anche a Milano, gli antagonisti sostengono la protesta a San Vittore (con un carica di alleggerimento da parte della polizia). A notarlo è Stefano Bolognini, commissario della Lega a Milano: «La presenza degli antagonisti a supporto dei delinquenti non stupisce più di tanto». Anarchici alle Vallette, con Fdi (a parlare è la parlamentare Augusta Montaruli), che denuncia: «La manifestazione anarchica andava impedita. Auspico che siano tutti identificati e denunciati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero