E' stato arrestato dalla polizia per tentato omicidio Daniele De Santis, 48enne tifoso della Roma con precedenti di polizia e titolare di un esercizio commerciale, per il...
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Un trentatreenne tifoso napoletano è stato arrestato: l'accusa è di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il giovane è stato sanzionato con un Daspo per cinque anni. Altri due supporter partenopei sono stati denunciati rispettivamente per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di petardo, entrambi sono stati sanzionati anche con Daspo.
Violenza e paura. Sono tre i tifosi del Napoli rimasti feriti ieri da colpi di arma da fuoco in viale di Tor Quinto, prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Uno di loro, centrato al torace, è stato ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. La sparatoria è arrivata al culmine di una rissa tra tifosi (smentita, quindi, l'ipotesi che non ci fosse relazione con le rivalità tra tifoserie). E' avvenuta poco distante dal luogo di ritrovo dei supporter partenopei, arrivati nella Capitale per seguire la finale di Coppa Italia.
Tifoso napoletano gravissimo. Restano gravissime le condizioni del tifoso napoletano ferito e ricoverato al Policlinico Gemelli. Il proiettile, che era poi stato estratto ieri all'ospedale Villa San Pietro, aveva trapassato il polmone e si era fermato alla colonna vertebrale.
Dieci feriti. Sono complessivamente dieci le persone rimaste ferite. Oltre ai tre tifosi napoletani feriti da arma da fuoco, c'è una persona con una gamba fratturata trasportata al policlinico Gemelli. Inoltre, tre feriti sono stati ricoverati in codice verde all'ospedale Sant'Andrea, mentre altri tre hanno rifiutato le cure in ospedale.
La ricostruzione. Tutto sarebbe nato da un pestaggio ad opera di decine di supporter napoletani scatenato contro un ultrà della Roma riconosciuto dai tatuaggi. Si sarebbero accaniti contro di lui all'interno del Ciak Village Roma, una discoteca in viale di Tor di Quinto. Lo sparatore, amico del tifoso accerchiato dai supporter azzurri, avrebbe quindi estratto la pistola facendo fuoco.
L'ultrà romanista. L'uomo è stato interrogato in ospedale in tarda serata. Daniele De Santis è ricoverato al Gemelli con una gamba rotta. E' scattato il fermo dell'ultrà. Fu coinvolto in una vicenda giudiziaria, poi prescritta, sulla sospensione del derby Lazio-Roma del 21 marzo 2004. La partita venne fermata in seguito alle pressanti richieste dei leader delle curve per le voci, poi rivelatesi infondate, della morte di un bambino investito da un'auto della polizia. L'ultrà avrebbe scavalcato, con altre persone, il recinto di gioco.
Nessun agente ferito. Smentita la notizia del ferimento di un agente di polizia. Il ferito più grave si chiama Ciro Esposito e ha 31 anni. Il proiettile ha raggiunto la colonna vertebrale. Il giovane, ricoverato all'ospedale Villa San Pietro, è stato rianimato, stabilizzato e drenato. È stata chiesta una consulenza a un neurochirurgo per valutare eventuali problemi alla colonna vertebrale. La situazione è definita dai medici «stabile, ma critica». All'ospedale Villa San Pietro si trova ricoverato anche un altro tifoso del Napoli, di 43 anni, ferito alla mano destra. Il terzo supporter partenopeo, 32 anni, ferito da colpo di arma da fuoco a braccio e polso, è ricoverato al Santo Spirito.
La pistola. E' stata trovata una pistola, all'interno del luogo della sparatoria in cui sono rimasti feriti i tre tifosi. E' presumibilmente l'arma utilizzata per ferire le tre persone. Lo fa sapere una nota della questura di Roma. Ancora non è chiara la dinamica degli spari. I due tifosi feriti in grado di parlare e altri testimoni sono stati ascoltati dalla polizia.
Grasso e Renzi in tribuna. Allo stadio anche il premier Matteo Renzi, con moglie e figli, scortato da polizia e carabinieri. La partita è poi iniziata con 45 minuti di ritardo in un clima surreale. «Una partita di calcio non si può trasformare in una guerra tra bande con episodi di violenza» ha commentato il presidente del Senato, Pietro Grasso, all'arrivo allo stadio Olimpico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero