Il presunto giro di mazzette al dipartimento Urbanistica del Comune di Roma non avrebbe avuto come riferimento soltanto Antonello Fatello, numero uno dell’ufficio....
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L’ipotesi è che il giro di mazzette con gli aumenti di cubatura, il cambio di concessione edilizia, di destinazione d’uso delle aree e la partita degli oneri concessori, al IX dipartimento, fosse la carta vincente per i costruttori sotto inchiesta disposti a pagare. Sono nove in tutto i nomi finiti sotto accusa per presunte mazzette pagate dal gruppo Bonifaci in relazione alle speculazioni di Palazzo Raggi, sette quelli per le speculazioni sulla via Flaminia, dove il mancato rispetto degli oneri concessori previsti dall’accordo di programma con il Campidoglio continua a garantire al gruppo Bonifaci 800 mila euro l’anno per l’affitto della sede del XX municipio.
PALAZZO RAGGI Nove i nomi sul registro degli indagati: oltre all’assessore della giunta Marino Giovanni Caudo, ad Antonello Fatello e a Francesca Saveria Bedoni, ci sono i dirigenti del gruppo Bonifaci. Dal patron, Domenico, ad Antonino Testa, responsabile della Ribes srl, proprietaria del settecentesco Palazzo Raggi nel quale avrebbe dovuto essere realizzato un megastore. Poi Giuseppe Costa, fidatissimo del costruttore. come Giovanni Valeri e Nando Antonelli. Nell’elenco anche il nome dell’imprenditore Gianni Casson. Per il pm, ciascuno avrebbe svolto la propria parte: pratiche illegittime, concessioni irregolari e aumenti di cubature e in cambio di soldi o altri beni.
L’INDAGINE Da Caudo a Fatello, quasi tutti gli indagati hanno chiesto di essere interrogati dal magistrato per chiarire la propria posizione.
Il Messaggero