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Le rapine messe a segno nei supermercati puntando il coltello alla gola dei cassieri non erano un modo per farsi accettare dal branco. V.E.C., nato 16 anni fa alle porte di Roma, era un solitario, capace di colpire nelle zone più sicure. Tre i colpi messi a segno tra luglio e settembre, davanti al ministero dell'Interno, alla Questura e al commissariato Viminale. Aveva sempre con sé una maglietta rivoltata e usata come passamontagna, che poi indossava per non farsi riconoscere. Il cellulare lo spegneva un quarto d'ora prima e un quarto d'ora dopo i colpi per evitare di agganciare le celle telefoniche in prossimità delle zone colpite. Lo riaccendeva solo quando era al sicuro sul treno che lo avrebbe riportato a casa, confuso tra la folla di pendolari di Termini. L'ultima rapina ha però messo gli investigatori sulla pista giusta.
Roma, in manette 4 baby-rapinatori in poche ore: colpi ai supermercati e furti di cellulari
LE INDAGINI
Il ragazzino il 18 settembre aveva puntato il coltello alla gola di una cassiera della Coop di via Cavour, poi aveva strattonato un altro dipendente puntandogli la lama al petto.
Il Messaggero