Sigilli alla villa degli Spada. Blitz ieri mattina dei baschi verdi di Ostia e degli uomini del Gico nel palazzetto del boss Carmine detto Romoletto. Gli uomini della guardia di...
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I DETTAGLI
Cambiate le serrature, l'abitazione è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria. All'interno, gli arredi nell'inconfondibile stile kitsch con specchi dorati e bagni in ceramica. L'operazione di ieri ha dato un altro duro colpo al clan che continua a perdere pezzi, seppur simbolici e legati all'immagine. Villa Spada, il cui colore rosso porpora la rende riconoscibile a colpo d'occhio dai palazzoni popolari che sorgono intorno e quasi fanno da scudo al feudo del clan a Ostia Ponente. Quando i baschi verdi arrivano, in strada non c'è quasi nessuno. I vicini si nascondono dietro le tapparelle, quasi a non voler vedere. A non voler assistere alla scena che ferisce il clan che fiaccato dalle continue operazioni delle forze dell'ordine è ormai sempre più indebolito. Il boss, scampato nei mesi scorsi a un doppio agguato mortale, aveva trasformato questa villa nel suo quartier generale. Si faceva vedere poco in giro e mai da solo. Da questa abitazione è stato prelevato nel gennaio dello scorso quando con l'operazione Eclissi i carabinieri del Gruppo Ostia lo arrestarono. Tra queste mura ha scontato anche il regime di «sorvegliato speciale» prima di finire nuovamente dietro le sbarre al 416 bis. «Capo, promotore e vertice dell'organizzazione», scrive il gip nell'ordinanza che lo ha portato in carcere con l'accusa di associazione di stampo mafioso.
LE CARTE
«Responsabile di impartire ordini e direttive per il controllo del territorio, fatti di sangue e gestione di attività come estorsione, usura e traffico di sostanze stupefacenti», è la descrizione che ne traccia il giudice per le indagini preliminari.
Il Messaggero