L'allarme cinghiali spaventa Tivoli e Guidonia: «Automobilisti, state attenti, specie di notte»

Allarme nato da alcuni gruppi Facebook

L’allarme per gli automobilisti sta diventando grande, il pericolo pure. Le due strade che da Tivoli conducono a Marcellina, porta d’accesso al Parco dei Monti...

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L’allarme per gli automobilisti sta diventando grande, il pericolo pure. Le due strade che da Tivoli conducono a Marcellina, porta d’accesso al Parco dei Monti Lucretili, sono percorse sempre più spesso da branchi di cinghiali. Le scorrerie degli animali sulla carreggiata, specie di sera e specie ora che si formano nebbie, preoccupano ormai migliaia di automobilisti. Gli investimenti si ripetono e anche gli incidenti. Il problema riguarda tutta la zona - Guidonia, Palombara, San Polo dei Cavalieri, Sant’Angelo Romano, Licenza - e c’è una costante: nessuno dei Comuni del circondario ha preso provvedimenti drastici o specifici. Ci sono state, è vero, lettere «preoccupate» alla Regione Lazio. Ma nonostante gli episodi si intensifichino, non ci sono campagne estese di cattura, non progetti di recinzione delle aree boschive, non piani di abbattimento selettivo come avviene da anni ad esempio in Abruzzo, nelle Marche e in Toscana.

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Marcellina, 17 chilometri a nord di Tivoli, è raggiungibile con la comunale “Caolini” o con la Provinciale 30/A. Un gruppo Facebook di zona - “Tivoli nostra gajarda e tosta”, uno dei più attenti del territorio a nord-est di Roma insieme a “Sei di Guidonia se” - ha sentito l’esigenza di rilanciare il problema. Dai Comuni i sindaci non dicono una virgola. Ma la gente vede, vive il pericolo, e internet in fondo è nato per far circolare temi e problemi che poi magari rimbalzano, approfonditi, nel mondo dell’informazione. Uno degli moderatori del gruppo, Alessandro Sabucci, due sere fa ha avvertito gli iscritti: «Fitta nebbia sulla Tivoli-Marcellina. Presenza di cinghiali. Annamo bene...». Alcuni ci hanno scherzato un po’ - «Se li vedi, fermate: so’ come le ruspe», «Du pappardelle?» - ma tutti sono consapevoli che la questione non è un gioco.


«Gli incidenti sono frequenti - dice un vigile urbano - Mettere sotto un cinghiale significa riportare danni quasi sempre seri alla macchina e c’è, ovviamente, il rischio di finire fuori strada». «In effetti - conferma un carrozziere di Guidonia - Ho fatto diverse riparazioni a clienti che reduci da un investimento. Sono bestie grosse e le macchine riportano danni, come minimo, da centinaia di euro». «Non si capisce - aggiunge un gruppo di cacciatori - perché il Lazio si comporti diversamente da altre regioni. Non si tratta di voler abbattere per il gusto di farlo abbattere. Amare la Natura non significa ignorarne le logiche. C’è un grande rischio. Bisogna parlarne e fare qualcosa. Prima che accada qualche tragedia».

 

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Il Messaggero