La sedia è rovesciata nell’aiuola, il biglietto scritto a penna attaccato con il nastro adesivo: «Non toccare. Grazie. Mo’ la levo». L’aiuola...
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Effetto caos rifiuti a Roma, topi nei palazzi: boom disinfestazioni
«I dati emersi nell’indagine confermano quanto da noi più volte denunciato», sottolinea David Sermoneta, presidente dell’Associazione Piazza di Spagna e di Confcommercio Centro di Roma, parlando di «un’aria che comincia ad essere irrespirabile». Aggiunge: «L’inversione di tendenza si avrà solo quando la politica tornerà a confrontarsi con chi opera sul territorio. Fino a quando le amministrazioni continueranno a perseguire convinzioni personali le cose non cambieranno, se non in peggio».
Diana Molayem è stata tra i protagonisti dell’iniziativa Nastri Gialli, portata avanti con Ance. «Noi commercianti e residenti del centro storico siamo grati al Comune che siano state chiuse alcune buche presenti da anni in queste strade – dice Molayem, con riferimento a quelle segnalate proprio dall’iniziativa – Ma l’allarme rimane. In vista del Natale, oltre all’incuria dobbiamo far fronte all’emergenza rifiuti. Anche qui nel centro storico l’immondizia non viene raccolta per giorni ed è sempre pieno di topi. Chiediamo al sindaco di prendere provvedimenti e garantire le norme igieniche. In un momento così complicato per l’economia del Paese, rendere Roma più appetibile è un dovere di tutti i romani. Ma bisogna scongiurare aumenti Iva, o iniziative simili, che potrebbero essere controproducenti e risultare ancora più penalizzanti».
Proprio per oggi l’associazione Roma Produttiva ha invitato i commercianti a spegnere per due ore, dalle 18 alle 20, fari, vetrine, neon e insegne, un’azione di protesta anti-degrado per «dimostrare come sarebbero le strade cittadine senza più le luci dei negozi», spiega il presidente Giulio Anticoli. «La grande differenza – dice – la fa il territorio. I cattivi odori, le stazioni della metro A chiuse, i varchi sempre più difficili: tutti parametri che rendono le nostre strade poco vivibili. I centri commerciali sono molto accoglienti e il Centro così diventa ostile. L’iniziativa si è già allargata alle zone periferiche. E impossibile pensare a repliche ogni quindici giorni o un mese, sarà la nostra goccia».
Racconta Stefano Antonelli, artigiano al rione Monti: «La passeggiata in Centro non la fa più nessuno. Oggi (ieri, ndr) mi sono spostato da via del Corso a Fontana di Trevi e con la nuova viabilità l’aria era irrespirabile. C’è anche un problema di carico e scarico merce. Con questa linea che si porta avanti, i negozi chiuderanno. Roma è irriconoscibile da dieci anni a questa parte, anche per l’affluenza di un turismo mordi e fuggi che non rispetta le regole, i monumenti e le strade. A due passi dal Colosseo vedo lasciare in strada bottiglie in vetro e cartoni di pizza. E i residenti se ne vanno».
«Ogni volta che mi muovo sento dire dai colleghi che i rifiuti non sono stati raccolti – spiega Corrado Sacchi dalla zona di piazza della Rotonda e piazza Sant’Eustachio – Poi i bravi cittadini portano i rifiuti a casa, gli altri li distribuiscono agli angoli di strada.
Il Messaggero